Dripping Sin «Gaze Into the Abyss» [2017]

Dripping Sin «Gaze Into The Abyss» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
09.09.2017

 

Visualizzazioni:
1407

 

Band:
Dripping Sin
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Titolo:
Gaze Into the Abyss

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Giando Sestito :: Vocals, Bass;
- Tommaso Mellace :: Guitars;
- Gianmarco Marcello :: Guitars, Backing Vocals;

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
34' 27"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Formatisi a Catanzaro nel 2012 Dripping Sin, band che ama definirsi thrash metal, presenta il loro terzo album intitolato “Gaze Into the Abyss” lasciando trasudare tra le note un particolare thrash, un po’ sui generis, se si tiene conto che all’interno dello stesso paiono confluire una moltitudine di generi tra cui il doom , l’hard rock e un po’ di grunge, se vogliamo, appartenenti in maniera evidente alla scena underground anni ’80 primi ’90. Il lavoro a primo impatto si presenta dinamico, energico e non radicalizzato su contesti moderati o pacati ma indubbiamente il fattore musicale appartenente ad altra epoca coinvolge appieno la band. I riff introduttivi sono moderati, non esistono isterismi ritmici ma piuttosto molte melodie spesso orientate in favore di un particolare hard rock che va ascoltato per trarne le proprie singole personali conclusioni. Il clean cantato riesce a fare poca presa sull’ascoltatore forse a causa di una impostazione poco naturale mentre le ritmiche di batteria paiono invece abbastanza razionali e non troppo complesse se si considera il lavoro su una prospettiva non troppo invasiva. Il disco presenta anche alcuni brani che, pur offrendo talvolta anche un qualcosa di ipnotico, nel complesso tendono più a concentrarsi, in alcuni casi, su lunghi passi strumentali lasciando meno spazio al cantato. Il sound risulta nitido all’ascolto, i distorti sono essenziali al punto da generare un sound non troppo spigoloso nel corso dell’esecuzione dei riff. Tra i brani, da segnalare “Death (The Only One)” per la sua particolare attitudine ad un doom intensificato da una buona e fantasiosa ritmica hard rock, “Mechanical Eye” un dinamico e vivo hard rock divertente il giusto. Tirando le somme, il disco si presenta con molteplici sfaccettature, probabilmente diverse cose andrebbero maggiormente elaborata in maniera un po’ più compiuta per migliorarne l’effetto; tutto sommato come dire…senza infamia e senza lode.

Track by Track
  1. Absence 60
  2. Death (The Only One) 65
  3. I Don't Wanna (Think About) 55
  4. Mechanical Eye 65
  5. Parallax S.V.
  6. Sorceless of Evil 60
  7. Sorriso Amaro 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 09.09.2017. Articolo letto 1407 volte.

 

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