Duality «Elektron» [2015]

Duality «Elektron» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
25.03.2015

 

Visualizzazioni:
2236

 

Band:
Duality
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Titolo:
Elektron

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giuseppe Cardamone (Guitar/Vocals)
Diego Bellagamba (Guitar)
Tiziano Paolini (Bass)
Dario Fradeani (Drums)

 

Genere:
Technical Death Metal

 

Durata:
46' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.03.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dopo l’uscita di 2 Ep, oramai una decade fa, il quartetto nostrano dei Duality propone questo primo full lenght di 8 tracce dal titolo “Elektro”, consacrandoli nella scena musicale del Technical Death metal con un sound personale ed inconfondibile a carattere sperimentale, innovandosi, senza alcun timore, all’affiancamento di strumentistica classica in grado di condurre l’ascoltatore su squarci sonori che spaziano volutamente da lancinanti fraseggi in pura chiave death metal a tematiche sound quasi da camera; ne è un esempio “Along the crack”. “Chaos Introspection” dà l’impressione di un sound che quasi appare estraneo alla compagine tecno death con cui il gruppo si classifica se non fosse per il drumming estremamente tecnico e vario capace di coinvolgere senza strafare. “Azure” offre una partenza distruttiva per poi convertirsi in un momento di clima sereno e concludersi nuovamente con il ritorno al puro death metal preciso ed emozionante. In “Plead for vulnerabily” il sound è in alternanza continua, si incrementa come un mare in tormenta; parte cullando l’ascoltatore per poi travolgerlo nel vortice della doppia cassa e delle chitarre in fomento e nuovamente ritornare al clima pacato in chiave sound sperimentale del violino accompagnato da una chitarra quasi marginale che si appoggia al momento relax per poi esplodere nuovamente. “Hybrid Regression” rappresenta senz’altro un mix di stili e sound i cui effetti ricordano vagamente fraseggi alla Morbid Angel e Cynic; quello che impressiona di tale coming up è l’estrema elasticità che dimostrano di possedere affiancando ad una base certamente di derivazione death una capacità estrema di aprirsi senza il minimo timore ad altre influenze. Con “Hanged on a ray of light” si insiste sull’onda in chiave sperimentale alternata tecno – acustico –distorto. A livello musicale, come già detto, nonostante la lungaggine di alcuni brani, c’è voglia di osare unendo una prevalenza abnorme di tecnicismo in chiave death metal a momenti sound dal carattere riflessivo - sperimentale classico; forse un po’scarno nei guitar solos che nella loro rarità appaiono essere quasi sempre orecchiabili; forse avrebbero potuto in qualche modo fungere maggiormente da ponte tra i vari passaggi dal death tecnico alle varie parti sperimentali. Ammirevole il cantato in full death style. Se siete amanti del genere Death metal in chiave tecno-sperimentale connesso a varie influenze, privo di monotonia ma nello stesso tempo colmo di alternanze tra violenza e riflessione, questo disco fa al vostro caso.

Track by Track
  1. Six years locked clock 65
  2. Azure 75
  3. Chaos_introspection 65
  4. Along the crack 70
  5. Motions 70
  6. Plead for vulnerability 75
  7. Hybrid regression 70
  8. Hanged on a ray of light 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 25.03.2015. Articolo letto 2236 volte.

 

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