Dying Breed «Condemned» [2013]

Dying Breed «Condemned» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
26.02.2014

 

Visualizzazioni:
1798

 

Band:
Dying Breed
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Titolo:
Condemned

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ignazio Conticello – Vocals
Tomasino Sebastiano – Guitar
Giulio Rizzo – Guitar
Giuseppe Giunta "Giupy" – Bass
Salvatore Cusimano – Drums

 

Genere:
Brutal / Thrash / Death Metal

 

Durata:
14' 38"

 

Formato:
Mini-CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

La giovane formazione palermitana dei Dying Breed ha da poco inciso la prima demo, frutto di sessioni in sala prove, energia e tantissimo entusiasmo nella creazione di brani che vogliono in tutti i modi discostarsi dal resto cercando un’originalità altrove ma lasciando invariato il punto di partenza: il Death Metal.
Il piccolo disco ‘Condemned’ riesce a riassumere bene molto dell’entusiasmo di un progetto tutto sommato neo-nato ma quanto a risultare fresco e originale direi che c’è molta strada (in salita) da percorrere per arrivare a qualcosa che resti fermo in mente così come la proposta in generale: tentare di farsi strada musicalmente citando a più riprese e in modo meno tecnico i primi Cannibal Corpse (‘The Cursed Tower of Sumacria’) e i ‘cugini’ Six Feet Under (‘Dying Breed’ ma anche ‘The Dead Walk’) e non inserendo nessuna dose di personalità ignoro quanto lontano possa portare ecco perché il mio disinteressato consiglio è quello di iniziare a rivedere forse un po’ di priorità e, perché no, anche di scelta di suoni e di riff. Se tecnicamente ci troviamo di fronte ad una band che sa il fatto suo e che può essere ben in grado di poter fare di più è vero anche che ‘Condemned’ non gli rende affatto giustizia offrendo una manciata di brani tra il sufficiente e il mediocre con la sola eccezione di ‘Limp Left to Myself’, sicuramente più interessante, varia e dinamica, personale per quanto possibile e pezzo in cui si evince finalmente ciò che i Nostri potrebbero essere in grado di fare. Vocals sporche e abissali per un brutal death marcio, sanguinario e in cui non si pigia nemmeno troppo sull’acceleratore non mi sembrano attitudini chissà quanto originali ecco perché credo che la band dovrebbe cambiare direzione trovando quel quid personale ed intimo che brani come appunto ‘Limp Left to Myself’ in parte posseggono, lasciando invariato il genere d’appartenenza.

Track by Track
  1. The Cursed Tower of Sumacria 60
  2. Dying Breed 55
  3. The Dead Walk 55
  4. Limp Left to Myself 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Carnival Creation pubblicata il 26.02.2014. Articolo letto 1798 volte.

 

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