Eden's Curse «Cardinal» [2016]

Eden's Curse «Cardinal» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Ladystardust »

Recensione Pubblicata il:
28.10.2016

Band:
Eden's Curse

Titolo:
Cardinal

Nazione:
Varie

Formazione:
Nikola Mijic - Voce
Thorsten Koehne - Chitarra
Paul Logue - Basso
Chrism - Tastiere
John Clelland - Batteria

Genere:
Melodic Hard Rock / Metal

Durata:
60' 19"

Formato:
CD

Data di Uscita:
14.10.2016

Etichetta:
AFM Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Gli Eden’s Curse, band di metal melodico, hanno pubblicato il loro quinto album in studio "Cardinal" per AFM Records il 14 ottobre scorso. Il disco è stato prodotto da Paul Logue e Thorsten Koehne, contiene didici brani che portano il marchio che caratterizza le melodie della band.
Scritto per lo più dal bassista e fondatore Logue e il chitarrista Koehne, e dall’ex batterista del gruppo Pete Newdeck (Tainted Nation), “Cardinal” mostra il lato più heavy della band con venature progressive, nonostante mantenga il classico sound melodico.
“Cardinal” è l’ album in studio che vede per la prima volta il nuovo batterista John Clelland (Code Of Silence), già apparso nel doppio live album del 2015 “Live With The Curse” ed il nuovo tastierista finlandese Christian “Chrism” Pulkkinen (Simulacrum, Adamantra).
Ospite d’eccezione Liv Kristine (Leaves’s Eyes) nel brano “Unconditional”.
Il mixaggio è stato curato ancora una volta dall’ingegnere del suono Dennis Ward (Unisonic, Pink Cream 69, Krokus, Angra).
L’artwork è stato affidato al famoso artista Thomas Ewerhard, òe cui creazioni sono parte attiva del mondorock e metal, in quanto ha lavorato per grandi nomi come Edguy, Avantasia, Jorn Lande, James Labrie , Masterpla, giusto per citarne solamente alcuni.
La band ha impiegato tre anni per la realizzazione di questo nuovo progetto musicale, un lavoro da parte degli Eden’s Curse che, dopo la pubblicazione del precedente “Symphony of Sin”, li vede decisamente più metal.
Tutte le canzoni sono ben realizzate, elementi progressive, alti e bassi, sicuramente molto più pesante rispetto a qualsiasi altro album della loro discografia. Un disco ottimo che riprende sonorità anni ’80 e l’unica pecca che trovo, è la ripetitività.
Songwriting accattivante, musica melodica ed accessibile. Un disco fatto di enfasi e metal, piacerà ai cultori del metal melodico che strizzano l’occhio alle novità che si possono fondere nel genere.