Edward Johnson & The Great Escape «Reckless Rusted Blues» [2017]

Edward Johnson & The Great Escape «Reckless Rusted Blues» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
04.03.2017

Band:
Edward Johnson & The Great Escape

Titolo:
Reckless Rusted Blues

Nazione:
Italia

Formazione:
- Jacopo Proietti :: Vocals;
- Micky Guns :: Guitar;
- Antonio Vendetta :: Bass;
- Gianmarco Botteri :: Drum;

Genere:
Stoner / Desert Rock

Durata:
37' 11"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2017

Etichetta:
JL Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Vengono da Roma gli Edward Johnson & The Great Escape e ci presentano il loro disco di debutto intitolato “Reckless Rusted Blues”, un lavoro incentrato su sonorità miste tra Stoner e Desert Rock ma aggiungerei anche un po’ di Heavy e Blues. I brani sin da subito fanno una buona presa sull’ascolto considerando le ritmiche moderate ma necessariamente condizionate dalla particolare sonorità stoner all’interno della quale la buona proposta vocale scandisce in maniera intensa il proprio clean vocale tra espressività e qualche puntata in scream che non guasta affatto le taglienti atmosfere sonore che la band riesce ad esprimere al meglio. Al di là della proposta musicale, è proprio il sound della band che fa la giusta differenza regalandoci anche dei ponderosi attimi in lead solo tenaci e graffianti come la polvere del deserto sulla carrozzeria di un’auto abbandonata. Gli otto brani offrono un insieme di contesti che si alternano tra dinamica e momenti quasi più blues tra distorti e non. Ad aprire il platter ci pensa “Radio Satisfation” dove la band offre tutta la sua carica concentrandosi su una sorta di andatura mista tra stoner e souther, vivace, allegra e armonica al punto giusto; segue “Apocalypse Now” caratterizzata da un’andatura quasi a singhiozzo in grado di determinare la perfetta sincronia tra chitarra basso e batteria ed offrendo un ascolto tutt’altro che noioso e scontato; si prosegue con “Deadman Walking”, uno dei brani migliori dal platter, all’interno del quale la band ci fa assaporare quel sapore blues mentre si fuma un sigaro e si sorseggia del whisky nel più malfamato locale di periferia; ottimo il cantato e il lavoro del lead solo di chiatarra; tornano i distorti e la polverosità dello stoner con “Walled In”, altra track all’interno della quale l’ascoltatore viene trascinato tra i vorticosi riff di chitarra; l’ascolto prosegue con altro pezzo da novanta siglato “Electric Scar” dove il blues si uniforma allo stoner rendendo un’atmosfera tutta da ascoltare; è poi la volta di “Hazed” e della successiva “Space Caravan”, due brani che si caratterizzano per l’incredibile melodia che questa band riesce a sfornare nelle sue andature stoner e rock; “Stabled Noise”, chiude il lavoro consacrando l’indiscussa capacità e bravura di questa band che non scherza affatto e che ha voglia di dare risalto ad un genere come lo stoner rock dimostrandocelo nella maniera migliore.