Egosystema «Change Reality» [2017]

Egosystema «Change Reality» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
04.06.2017

Band:
Egosystema

Titolo:
Change Reality

Nazione:
Italia

Formazione:
- Davide Cristofoli :: Synth e Guitar;
- Riccardo Lorenzini :: Voce;
- Luca Birocco :: Guitar;
- Porcelli Davide :: Basso;
- Samuele Costanzo :: Batteria;

Genere:
Alternative Metal

Durata:
40' 44"

Formato:
CD

Data di Uscita:
17.04.2017

Etichetta:
GhostLabel Record

Distribuzione:
CrashsoundDIstribution

Believe Digital

Code7 Distribution

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Anche se di recente formazione, gli Egosystema presentano queste undici tracce, intro inclusa, racchiuse in “Change Reality”, un album preceduto da una sola uscita e da una serie di problematiche che hanno poi visto in pianta stabile nuovi musicisti rispetto a quelli iniziali. La band si presenta attraverso un alternative metal abbastanza melodico all’ascolto la sua propensione verso sonorità particolarmente nitide e non troppo elaborate, dando l’idea di concentrarsi allo stesso tempo su suoni più compatti e grintosi. Le tracce sembrano, come sopra accennato, orientarsi molto sul melodico dando maggiore preferenza a contesti più moderati con minimi distorti e ponendo allo stesso tempo come cornice basi di synth e brillanti lead solo. Il clean vocale ben si uniforma assieme alle ritmiche offrendo soluzioni piacevoli e mai spiazzanti o inutili alternandosi di tanto in tanto con passaggi cantati più intensi, quasi aspri nei contenuti. Le tracce prendono avvio dopo l’intro di “Change Reality”, con “Innocence Betrayed” e con la successiva “Limits”, all’interno delle quali c’è quell’alternanza tra moderato e più spinto che va a caratterizzare e uniformare al meglio lo stile della band; molto valido anche “Get Lost”, moderato ma valido anche nel ritornello cantato; ottimi i lead solo; “Realize” con la sua base synth elettronica, offre una perfetta coesione con le chitarre con il loro sound misto a groove risultato come scelta positiva; “False Friends “ ma soprattutto “Forlon” si presentano quasi più come ballads anche se la prima si intensifica maggiormente su un contesto più duro; ottima “Never Again”, spinta quanto basta per dare l’idea di un sound decisamente moderno misto questa volta su una sorta di hard rock dove fanno sempre la loro figura le basi in synth e le annesse melodie; conclude il platter “No Remorse” altro significativo brano che intensifica al meglio la ritmica della band con le più moderne soluzioni e l’immancabile synth; un po’ brusca la chiusura del brano ma nel complesso va bene così. Il disco si bilancia tra andature in alternanza moderate e spinte dando complessivamente quell’ effetto piacevole all’ascolto dove noia e ripetitività non prendono mai il sopravvento.