Ektomorf «The Acoustic» [2012]

Ektomorf «The Acoustic» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Barbaro »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1476

 

Band:
Ektomorf
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Titolo:
The Acoustic

 

Nazione:
Romania

 

Formazione:
Zoli Farkas vocals guitar
Michael Rank guitars
Szabi Murvai bass
Robi Jaska drums

 

Genere:

 

Durata:
38' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Qualche musicista e’ solito comporre pezzi acustici prima di accendere le distorsioni e dare corpo alla musica, a volte alcuni pezzi rimangono come nascono, acustici appunto e spesso i risultati sono strabilianti in altre invece i brani vengono completamente stravolti aggiustati e allungati o accorciati. Sono rare le volte, invece, in cui i pezzi vengono tradotti dal distorto all'acustico e rarissime quelle in cui i pezzi nascono direttamente acustici.
E’ il caso degli Ektomorf, che suonano senza effetti alcuni vecchi pezzi e ne realizzano altri completamente nuovi per creare questo album che appunto si chiama The Acoustic.
La resa, va detto, e' eccelsa, sia per chi gia' conosce questa band che ha comunque quasi 20 anni di onorata carriera alle spalle, sia per vi approda per la prima volta.
E' infatti notevole, a prescindere dall'esperimento acustico, la capacita' compositiva e quella produttiva che anche nei lavori passati non ha mai mancato di stupire e soddisfare.

Nel caso di The Acoustic Il contrasto tra le chitarre pulite e la voce graffiante di Zoltan e’ quanto di piu’ accattivante io abbia sentito nei tempi recenti e la resa dei pezzi, una volta ascoltati in versione originale, e’ quanto mai curiosa e interessante. Con il pulito si capiscono meglio le sfumature compositive che le distorsioni possono nascondere e si esaltano i colori di pezzi molto ben fatti e articolati.
Tra i vecchi rielaborati in versione acustica e i nuovi c’e’ poi un interessantissimo intermezzo dei LYNYRD SKYNYRD “Simple Man” gia' colonna sonora di Renegade, il film di Terence Hill e suo figlio Ross, tragicamente scomparso poco dopo, e “Folsom Prison Blues” di JOHNNY CASH che vale tutto il disco per il solo sfrigolio del vinile iniziale, ah... il vinile, un fascino che l'mp3 non avra' mai.
Il disco poi torna a percorrere strade piu' thrash con pezzi originali e comunque acustici, Through Your Eyes, Fate, Stigmatized e Who Can I Trust chiudono un disco al quale mi sono avvicinato con una diffidenza disarmante e dal quale mi allontano con una soddisfazione enorme.

Track by Track
  1. I Know Them 70
  2. I´m In Hate 75
  3. Be Free 75
  4. Redemption 80
  5. Simple Man 75
  6. To Smoulder 70
  7. Folsom Prison Blues 80
  8. Again 80
  9. Through Your Eyes 80
  10. Fate 80
  11. Stigmatized 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
79

 

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