Elettra Storm «Powerlords» [2024]
Recensione
ELETTRA STORM, il gruppo guidato dal tastierista/bassista Davide Sportiello (SINHERESY), fa il suo debutto proprio in questo mese e lo ha ampiamente preannunciato attraverso ben tre singoli e relativi video.
Il genere in questione è un sound alla Stratovarius e Rhapsody of Fire con influenze più moderne sulla scia degli Unleash the Archers. Forse non sarà nulla di veramente originale, ma intanto diamoci all’ascolto senza lasciarci influenzare da pregiudizi inutili.
Si parte subito con grinta attraverso le note di Higher than the stars, brano perfettamente in equilibrio tra speed e power; Redemption possiede un bell’intreccio di voci, ottimo il lavoro svolto sui cori nel ritornello.
Origin of dreams prosegue con linearità il percorso avviato, si rivela molto orecchiabile e piacevole, non è forse un caso che i singoli di lancio siano proprio le prime tre canzoni del disco, perfettamente coerenti con la proposta musicale, fino a qui.
Powerlords si rivela più complessa con dei cambi di mood che donano personalità al tutto, senza perdere la sua verve; Alone possiede la linea di una ballad in cui percepiamo malinconia e un velo di disperazione.
Heirs of the descent è un altro potenziale singolo, il suo chorus è dannatamente catchy e sicuramente sarà una perla per le esibizioni live. Sacrifice of angels è veloce e diretta, come in Spirit of the moon la componente melodica si fa sentire e rimane impossibile non apprezzarne il risultato.
Infine, Voices in the wind, una degna conclusione che possiede uno spirito combattivo e tanta energia.
Gli ELETTRA STORM hanno fatto centro con un’opera che si fa ascoltare senza intoppi e con estremo piacere. La voce della cantante è corposa, pulita e piacevole, convincenti gli intrecci che avvengono con la parte maschile, si creano dei contrasti sempre interessanti e in linea con il genere proposto. Sicuramente la “componente più melodica” c’è e si fa sentire, qualche ascoltatore potrebbe storcere il naso sperando di sentire qualcosa di più heavy ma il bello è anche questo, in fondo. Come dicevo inizialmente, non si tratta di qualcosa di innovativo e originale, tutto sommato, eppure non mi è per nulla dispiaciuto nel suo complesso.
Forse l’unica pecca, chiamiamola così, è la cover dozzinale e per nulla attrattiva ma può essere considerato un aspetto assolutamente secondario.
Credo che la band abbia iniziato facendo le cose per bene e speriamo che questo sia solo l’inizio di una carriera in crescita e positiva.
Track by Track
- Higher than the stars 70
- Redemption 70
- Origin of dreams 70
- Powerlords 70
- Alone 70
- Heirs of descent 70
- Sacrifice of angels 70
- Spirit of the moon 70
- Voices in the wind 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 60
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di reira pubblicata il 09.02.2024. Articolo letto 620 volte.
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