Elvenking «Red Silent Tides» [2010]

Elvenking «Red Silent Tides» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Aislinn »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
3066

 

Band:
Elvenking
[MetalWave] Invia una email a Elvenking [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Elvenking [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Elvenking [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Elvenking

 

Titolo:
Red Silent Tides

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Aydan - Guitars
Damna - Vocals
Lethien- Violin
Gorlan -bass
Zender -drums
Rafahel - Guitars

 

Genere:

 

Durata:

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tornano gli Elvenking, band nostrana che gode ormai di un notevole rispetto e si propone con un nuovo album, Red Silent Tides, successore di Two Tragedy Poets (...and a Caravan of Weird Figures) (2008).
Il disco scorre piacevole attraverso tutte le undici tracce, tra momenti più power e altri più oscuri e d'atmosfera, anche grazie alla prova del cantante Damna, dotato di una buona espressività. Le canzoni si snodano con ritornelli accattivanti e paiono costruite apposta per catturare l'ascoltatore e farsi memorizzare fin dal primo momento – ma basta questo a rendere un album anche memorabile? Dopo diversi ascolti, la generale impressione viene confermata: qui la fa da padrone l'immediatezza, vorrei dire una certa semplicità (il che non è necessariamente un difetto né un appunto) a volte efficace, altre forse un po' stucchevole. L'album è capace di trasmettere sensazioni gradevoli; ciò che mi sembra mancare, tuttavia, è quel "di più" che avrebbe potuto trasformare un buon disco in un ascolto imprescindibile. Red Silent Tides non è il capolavoro che travolge e fa gridare al miracolo, pur essendo una proposta sostanzialmente positiva. Forse gli elementi folk avrebbero potuto trovare maggiore spazio e arricchire ulteriormente un sound che si è fatto qui davvero melodico; proprio questa estrema melodicità rischia però, alla lunga, di annacquare quanto di buono si trova nei pezzi; qua e là, per quanto mi riguarda, ho sentito il bisogno di qualcosa che "graffiasse" e osasse di più.
"Dawnmelting" parte convincente e, come anticipato, si fa subito memorizzare. E' un brano non privo di momenti d'interesse e costituisce un ottimo inizio, che rende chiaro fin dall'inizio quello che la band ha da offrire. Buona anche "The Cabal", di cui trovate su Youtube, se siete curiosi di scoprirla subito, anche il video ufficiale, nonché "The Last Hour" e "Silence de mort". Pregevole l'atmosfera di "Runereader", soprattutto nelle parti acustiche. Non male anche la successiva "Possession", mentre in generale mi ha coinvolto di meno la seconda parte dell'album.
In chiusura, una nota di merito per la copertina suggestiva e intrigante.

Track by Track
  1. Dawnmelting 80
  2. The Last Hour 80
  3. Silence de mort 75
  4. The Cabal 80
  5. Runereader 75
  6. Possession 75
  7. Your Heroes are Dead 75
  8. Those Days 65
  9. This Nightmare Will Never End 70
  10. What's Left of Me 65
  11. The Play of the Leaves 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Aislinn pubblicata il --. Articolo letto 3066 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.