Emergency Gate «The Nemesis Construct» [2010]
Emergency Gate
Titolo:
The Nemesis Construct
Nazione:
Germania
Formazione:
Matthias Kupka: Vocals
Udo Simon: Guitars
Vladi Doose: Guitars
Mario Lochert: Bass
Dominik "capricorn Khaos" Scholz: Drums
Daniel Schmidle: Keyboards
Genere:
Durata:
46' 49"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
“The Nemesis Construct” è il quarto lavoro degli “Emergency Gate”, band tedesca dedita a un moderno metalcore, spruzzato di tastiere e che danno all’ormai noto alternarsi, strofa rabbiosa-ritornello melodico, diverse azzeccate atmosfere ora sci-fi, ora classicheggianti e solenni, che ne rinforzano e rendono più vario l’andamento.
I sei bavaresi seguono un percorso che è già patrimonio di molte band contemporanee: partiti da un death melodico di scuola svedese, ne limano l’aggressività e inseriscono parti melodiche dal sapore triste e decadente, ma con sempre chiara l’intenzione di essere catchy, orecchiabili e canticchiabili. In questo gli Emergency Gate sono certamente bravi: hanno padronanza tecnica, un singer con una voce estremamente duttile efficace sui diversi registri e costruiscono brani solidi che ben incastrano tutte le componenti, resi e registrati col giusto piglio moderno. Tutto al proprio posto per costruire un grande album dunque? Quasi…. I punti dolenti di questo “The Nemesis Construct” sono sostanzialmente due, strettamente correlati tra loro: eccessiva omogeneità dei brani e scarsa personalità.
I piacevoli brani che compongono questo disco hanno praticamente tutti la medesima struttura e atmosfera, da qui l’omogeneità, strutture e atmosfere usati già da molte band, molto prima degli Emergency Gate, da qui la scarsa personalità. I nostri hanno capacità, tecnica oltre che buon gusto per le melodie e gli arrangiamenti; il problema principale mi pare di poter dire sia che non osano, non osano mai, costringendosi sempre nelle stesse soluzioni e impedendosi così di trovare una propria via, di realizzare il brano che spicchi sugli altri o farne una varietà che si adatti a disparati mood.
Il risultato è una serie di brani sicuramente piacevoli, ma che sulla distanza rischiano di perdere interesse e soprattutto, al termine dell’ascolto, lasciano molto poco nella testa dell’ascoltatore. L’odore è un po’ quello dell’occasione perduta, del compito svolto con mestiere e perizia, tanto da portarsi a casa un’indiscussa sufficienza, ma senza quel guizzo da primi della classe che, come si sa, è esclusiva del genio innato, o di chi sgobba come un matto.
Track by Track
- Alternative Dead End 70
- Nothing to Lose 70
- Dark Side of the Sun 65
- Story of a Psychopath 65
- An End to the Age of Man 65
- Point Zero 70
- Excite! 70
- As My Bride Cries Blood 70
- This Time 65
- The Green Mile 65
- Diary of Nightmares... 70
- InVain 70
- World Escape 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 60
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
68Recensione di Maglor pubblicata il --. Articolo letto 1378 volte.
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