Engine Driven Cultivators «Back From The Drainpipe» [2011]
Engine Driven Cultivators
Titolo:
Back From The Drainpipe
Nazione:
Italia
Formazione:
Alessandro Giorgi: voce
Adriano Angeli: chitarra
Daniele Ricci: chitarra
Mattia Tibuzzi: basso
Jacopo Bassi: batteria
Genere:
Thrash Metal
Durata:
35' 0"
Formato:
CD
07.07.2011
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Fin dalle prime note di “Back From The Drainpipe”, terza e ultima fatica degli Engine Driven Cultivators, si percepisce che i cinque “scugnizzi” ci sanno fare, arrivando a citare nel loro sound tiratissimo di trentacinque minuti i Nuclear Assault. Più che nella voce, sono nel modo di suonare le chitarre e soprattutto il basso, che ci viene subito in mente Dan Lilker e soci. Va dato merito al sound tostissimo autoprodotto senza l’aiuto di un fonico e di un produttore che nonostante sia mixato in modo sporco e aggressivo, riesce a dare risalto a tutti gli strumenti. Questo dovrebbe inorgoglire il gruppo che dal 2005, anno della prima release, è riuscito sempre a migliorarsi e mai a prendersi sul serio; basta ascoltare l’intro di “Into The Cyclone” per capire. Tutte le tracce sono infuocate, piene di note (l’assolo di “Beach Parade” è migliore di un qualsiasi assolo di una delle tante osannate band), riuscendo a conciliare la pesantezza con la melodia, e di un drumming serratissimo e pulitissimo(“Apology Of The Forgotten”). A ben ascoltare la loro proposta è mono direzionale e punta tanto sulla cattiveria dei riff, ma un album cosi solido e tirato poche volte si è sentito. Inoltre si da molto più spazio agli assoli che alla voce e questo non può che essere un bene, perché come sono concepite le tracce, si rimanda direttamente ai Megadeth di “Rust In Peace”. I nostri d’altronde dimostrano di conoscere bene il thrash arrivando a metterci del proprio fin dalla copertina in stile fumettistico e futuristico. Quello che manca però purtroppo è solo un po’ di notorietà in più a livello nazionale, cosa che non guasterebbe e magari un contratto e un valido produttore, per fare il meritato salto di qualità. Chissà se il tempo sarà dalla loro parte: glielo auguro!
Track by Track
- Hash Drunk Runners 85
- Final Outcome: Cyberworld 75
- Into The Cyclone 85
- Beach Parade 85
- Apology Of The Forgotten 80
- Still In The Sights 75
- The Claim Of Mary Reed 80
- Cheese Rolling 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 85
- Tecnica: 95
Giudizio Finale
83Recensione di LR pubblicata il 05.12.2013. Articolo letto 1377 volte.
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