Engulf «Gold And Rust» [2018]
Recensione
Secondo Ep di appena poco più di 11 minuti e mezzo per la one man death metal band dal New Jersey chiamata Engulf, e composta solo dal chitarrista dei Blasphemous, il cui “Gold and rust” è composto da 3 brani diretti e cattivi quanto basta per convincerci delle qualità di questo compositore.
Nella fattispecie, “Gold and Rust” comincia con la potente e abbastanza furiosa “Maul Master”, molto in stile Vital Remains, anche se la migliore canzone è data da “Misshapen abomination”, che unisce parti veloci debitrici agli Hate Eternal a rallentamenti corposi, vagamente in stile Morbid Angel di “Blessed are the sick”, stile poi confermato grosso modo dal brano successivo. Finisce l’Ep, e purtroppo quando siamo carichi e pronti per sentire di più, l’Ep finisce, senza neanche molto altro che Engulf abbia pubblicato.
Non c’è molto più da dire di questa band: l’Ep che hanno fatto sembra essere davvero un’ottima premessa per un full length, e per quanto io sia propenso a non sbilanciarmi troppo col voto finale in caso di release dal minutaggio limitato, in questo caso credo proprio di non sbagliarmi se do loro un po’ più di fiducia. C’mon, we want the full length!
Track by Track
- Maul Master 70
- Misshapen abomination 75
- Sovereign to the Seven Underworlds 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
73Recensione di Snarl pubblicata il 03.09.2018. Articolo letto 1774 volte.
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