Eregion «Age Of Heroes» [2019]

Eregion «Age Of Heroes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
07.12.2019

 

Visualizzazioni:
1403

 

Band:
Eregion
[MetalWave] Invia una email a Eregion [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Eregion

 

Titolo:
Age Of Heroes

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mauro Colbacchini (vocals)
Giorgio Colbacchini (guitar & backing vocals)
Gianluca “Odd” De Lotto (guitar)
Silvio Brusa (bass & backing vocals)
Andrea “Blackhawk” Muscarello (drums)
Letiziamaria Gatti (violin & backing vocals)

 

Genere:
Heavy / Power Metal

 

Durata:
46' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
13.12.2019

 

Etichetta:
Rockshots Music
[MetalWave] Invia una email a Rockshots Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Rockshots Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Rockshots Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Rockshots Music [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Rockshots Music

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione


Nati nel 2012 come cover band, gli Eregion decidono di esprimere la loro passione scrivendo i propri pezzi e creando Lord of War, il primo disco. Ciò li porta a condividere il palco con nomi importanti, ma anche ad alcuni cambi di line up. Ora sta per uscire il nuovo disco, Age of heroes, e noi lo ascoltiamo con curiosità.
Sacred Woods è un’intro piacevole; con Wings of eagle e Jotunheim entriamo nel sound della band che si caratterizza per essere una sorta di power un pò old school e a tratti grezzo.
The stolen hammer si immerge maggiormente in un contesto folk a più voci, soluzione sicuramente interessante e piacevole anche se il suono complessivo risulta confuso in determinati momenti.
Attraverso Ascalon (Siege and Demise) ritroviamo un metal più grezzo, grazioso il finale; Hands of Aesir potrebbe avere maggiori potenzialità in un live, pecca di poca originalità.
Balder’s bane è una piacevole ballad, leggermente ritmata e interpretata con emozione.
Hermod the brave è uno dei brani migliori del disco: veloce e sicuramente incisivo in ogni suo aspetto, anche se insisto sul fatto che dal vivo il risultato sarà maggiormente attrattivo.
Torniamo a sonorità più “passate” con I hel, pezzo che ho trovato piatto e incolore; New order riprende energia, ma ancora manca qualcosa per risultare convincente.
A concludere, O-hey O-ho un bel brano folk in cui la presenza del violino è una vera chicca, ben dosate le chitarre e il ritornello ha un gran potenziale.
Ascoltare Age of Heroes è stato come andare sulle montagne russe: in alcuni momenti ho trovato melodie ben studiate e degne di attenzioni, ma ammetto che ho incontrato difficoltà nel poter apprezzare appieno alcune canzoni.
Le idee e gli intenti della band sono ottimi, così come le capacità, ma, a mio modesto parere, manca ancora quel qualcosa in più per essere notati. In generale, se si desse maggior spazio alla voce femminile e al violino, ad esempio, si potrebbe creare un lavoro più armonioso e riconoscibile rispetto ad altri gruppi.
Se siete amanti del genere, comunque, vi raccomando l’ascolto di alcune tracce come Hermod the brave, lì troviamo l’essenza degli Eregion che possono essere.

Track by Track
  1. Sacred woods S.V.
  2. Wings of eagle 65
  3. Jotunheim 60
  4. The stolen hammer 60
  5. Ascalon (Siege and Demise) 60
  6. Hands of Aesir 55
  7. Balder's bane 60
  8. Hermod the brave 65
  9. I hel 50
  10. New order 55
  11. O-Hey O-ho 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
59

 

Recensione di reira pubblicata il 07.12.2019. Articolo letto 1403 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.