Eternal Torture «Dissanity» [2011]

Eternal Torture «Dissanity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1638

 

Band:
Eternal Torture
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Titolo:
Dissanity

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Konrad Schallerbauer - vocals, guitar
Matthias Trippelsdorf - guitar
Alex Neuberger - drums
Andreas Pape - bass

 

Genere:

 

Durata:
43' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Posso dire che di dischi come questo mi sono veramente rotto i coglioni? E con questo non vorrei far trapelare che il lavoro in questione è brutto, suonato o prodotto male, tutt'altro: la produzione è ricca, le tracce seguite con competenza e certi riff si fanno anche godibili sporadicamente; la vera pecca è che qui siamo nell'anonimato più puro. Death metal, tra melodie e sincopi, senza speranza alcuna di essere ricordato è la base di tutto, a partire dal brano di apertura, “Disfigured” che da solo basta a raccontare tutto il resto che ascolterete; riff di scuola svedese e palm muting stoppato che ricalca la gran cassa, voce in growl e armonizzazioni di chitarra. Davvero basta, ne ho sentiti forse cento di album così e nessuno sembra intenzionato a ricercare una bizzarria, un giro un po' fuori asse che non ne citi altri mille, una ritmica un po' particolare o delle aperture che rinuncino al “tutto tutti insieme”, che fornisce sì un album pieno e compatto, ma anche dimenticabile. Gli eventuali momenti di esaltazione nell'ascolto di “Dissanity”, sono dovuti ad una qualità sonora ottimale, fragorosa e nitida e a quei giri che ricordano certi gruppi noti di death svedese melodico, ad esempio in “Genocide”; tra chitarre doppiate e blast beats discretamente ispirati spunta la componente moderna “metalcore” e c'è di che pentirsi: è la solita soluzione di inserire frammenti di un genere trendy per rivalutarne uno più datato. Bleah.
La solita sequela di tracce senza pretesa, se non quella di sembrare vendibili ad un pubblico distratto che non se è mai preso la briga di ascoltare quello che si fa da almeno vent'anni e si accontenta di un suono grasso e definito. Il timing scorre, ma non se ne esce, dal pantano della noia. Io non butterei i miei soldi per un emozione riciclata per l'ennesima volta; troppe volte.

Track by Track
  1. Exhumation 50
  2. Disfigured 55
  3. Words Fail You 50
  4. Genocide 60
  5. Misanthropy 50
  6. Abuse The Birth 50
  7. Utopia 60
  8. Denied 50
  9. Moribound 55
  10. Nihilism 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
56

 

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