Exterminas «Dichotomy» [2015]

Exterminas «Dichotomy» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
31.01.2016

 

Visualizzazioni:
1821

 

Band:
Exterminas
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Titolo:
Dichotomy

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Eskathon :: Guitars
Moloch :: Guitars
Raven :: Drums
Skoll :: Bass
Februus :: Vox

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
40' 13"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
11.11.2015

 

Etichetta:
Satanath Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un disco da comprare a scatola chiusa, ecco cos’è “Dichotomy” dei trevigiani Exterminas, fautori di un black metal abbastanza movimentato e vivace sia dal punto di vista dei riffs che da quello ritmico, con numerosi cambi di tempo e di velocità, eppure dove le influenze death e thrash sparse su tutto l’album sono ascoltabilissime, rendendo l’album molto vario ma sempre efficace.
Basta sentire la potente opener “God’s Hammer” per capire di cosa si parla: gli Exterminas sono una band che di essere paragonata a qualcuno o qualcun altro non ne vuole sapere, e anzi preferisce una notevole vivacità che rende il sound personale ma non per questo poco teso, specialmente nella parte centrale e nella successiva ripartenza veloce. E se una “Collapse into time” è più death metal con tanto di voce growl, “Upheaval seems Anathema” è la canzone più riuscita di tutte, semplicemente perché coniuga al meglio la furia assassina degli Exterminas, che non conosce pause né nella parte centrale soffocante né nell’assolo, con “The Dawn of deceit” più tipicamente black metal ad arrivare quasi agli stessi livelli. E tutto senza contare il gran rallentamento della sesta canzone, e la parentesi thrash della penultima.
Insomma: senza tanti giri di parole, “Dichotomy” è stata una sorpresa in ambito black nazionale. Un disco riuscitissimo e incessante, che poteva esagerare al contrario, ovvero poteva essere un’accozzaglia di riffs non troppo collegati e dispersivi, ma “Dichotomy” riesce a tenere l’attenzione alta per tutti e 40 i minuti senza annoiare. Frenetico e dinamico ma non casinista, questo album è secondo me un disco da avere per i fanatici del black metal che vogliono anche una buona dose di metal old school, quella dove thrash, death e black erano identità non del tutto scisse, ma anche a chi richiede una certa tecnica compositiva.

Track by Track
  1. God’s Hammer 85
  2. Unleashing the cruelty 80
  3. Collapse into time 80
  4. Swallowing the gravity 80
  5. Upheaval seems Anathema 90
  6. Wandering from the Death's Shore 80
  7. In Apotheosis of Pandemonium 85
  8. The Dawn of Deceit 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
84

 

Recensione di Snarl pubblicata il 31.01.2016. Articolo letto 1821 volte.

 

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