Fabiano Andreacchio «Bass R-Evolution» [2015]
Recensione
Un disco unicamente strumentale generato con uno stile dai tratti prevalentemente Metal ma che spazia attraverso vari generi riconducendo a sè contesti che vanno dall’ heavy metal all’ hard rock all’industrial e in alcuni casi al progressive; è il primo progetto solista per questo funambolo delle quattro corde di nome Fabiano Andreacchio. L’artista trae ispirazione prevalentemente da grandi nomi quali Stu Hamm, Steve DiGiorgio e Billy Sheehan per imparare, dapprima come autodidatta l’uso di questo strumento e per poi prendere lezioni assimilando le tecniche basilari successivamente invase dal suo personalissimo estro creativo. Il lavoro in ogni caso può essere considerato una sorta di vademecum per gli appassionati del basso emergendo dal suo interno, anche grazie all’accompagnamento della batteria, tutta la brillantezza e il relativo fascino sonoro che è in grado di generare. Le andature, così come anche la tecnica sprigionata che spazia nei sopraccitati generi, è eseguita con precisione chirurgica, il suono è brillante ed energetico in grado di trasportare costantemente l’ascoltatore su ambientazioni particolari, talvolta al limite del surreale. Tra gli undici brani proposti merita ricordare “Dream of a Far Landscape” un brano quasi al limite del trascendentale grazie ad un sound puro e soave del basso che svolge un’ottima andatura grazie anche all’accompagnamento moderato della batteria; “Texas Skull Revolver” dalle andature schiette in andatura progressive ma proposte sempre con un sound pulito e nitido; “Epic Dust” dalle andature più spinte in un heavy metal con qualche venatura Thrash potente e massiccio, convincente e appagante. Anche “Into the Black” spinto a dovere quasi in un black metal con tendenza a trasformazione in progressive. Il lavoro, come sopra detto, è eseguito in maniera impeccabile; l’artista propone una carrellata di situazioni e contesti a lui più consoni e cari per presentarci la propria personale tecnica di basso che, ad avviso di chi scrive, rappresenta una sorta di “bibbia” per tutti gli appassionati di questo strepitoso strumento andando lo stesso Andreacchio a dimostrarci che, al di là del classico utilizzo, il basso può subire, in qualunque momento, ogni sorta di stravolgimento anche in chiave moderna lasciando chiunque a bocca aperta.
Track by Track
- Sexonnia 75
- Strange Kind 70
- Dream af a Far Landscape 80
- Rebel Yell 65
- Texas Skull Revolver 80
- The Machine Behind 75
- Epic Dust 75
- Into The Black 75
- The Last Kiss 70
- My Funeral 65
- Fly Over 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
73Recensione di Wolverine pubblicata il 08.06.2015. Articolo letto 1895 volte.
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