Fallen Fucking Angels «Italian Restaurant» [2012]

Fallen Fucking Angels «Italian Restaurant» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2242

 

Band:
Fallen Fucking Angels
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Titolo:
Italian Restaurant

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Leonardo Tomei :: Bass
Filippo "butch" Belli :: Drums, Vocals
Alberto "glamchild" Moriani :: Guitars
Stè Giusti :: Guitars, Vocals (backing)

 

Genere:

 

Durata:
34' 55"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il terzo disco dei viareggini “Italian restaurant”, heavy/speed metal band attiva da 15 anni e mai fermatasi, è un disco che condensa 9 tracce per quasi 35 minuti di musica tranquilla da sentire e sufficientemente cazzona e irriverente, e per sapere a che stile ci riferiamo, la loro biografia cita questi punti di riferimento (cito la biografia): “Exciter, Militia, Razor, Savage Grace, Metalucifer, Destructor, Anvil e Agent Steel mescolato con un bel pizzico di NWOBHM (Iron Maiden, Tysondog, Saxon), di metal europeo di bands come Muro, Tankard, Mania, Solitaire, primi Grave Digger e con la vena scanzonata e rock’n’roll di Motorhead e Twisted Sister”.
Invitante quindi. Ma il cd, questo “Italian restaurant”, è riuscito? Abbastanza. Il fatto è che ci sono tante cose che funzionano in questo cd, ma raramente funzionano fino in fondo. E per capire questo basta partire dai particolari, tipo la copertina. Ok che forse il cd è autoprodotto visto che la label riportata non l’ho mai sentita, ma un artwork così è squallido e insignificante, soprattutto per una band giunta al terzo album. Composizionalmente poi ci siamo, e i FFA ci mostrano di saper scrivere delle belle canzoni avvincenti come la grande “B-movie mania” che cita il grandissimo Lino Banfi, “Ludicrous speed”, la sostenuta e rockeggiante “I’m the stopper” e la bella title track, canzoni che effettivamente si rifanno allo stile che loro dicono, con soprattutto Anvil, Exciter e Razor ad essere maggiormente citati. Ma il resto delle canzoni, e in parte anche alcune di quelle citate, non menano come dovrebbero: a volte la band sembra mancare di convinzione, fatica un po’ a trovare degli spunti davvero avvincenti e si ha sempre la sensazione di già sentito e anche di poca voglia di osare. La qualità sonora non aiuta, inoltre: la chitarra è zanzarosa e non riesce per via della qualità sonora a spingere i brani come dovrebbe, e insomma un po’ dappertutto in questo album si ha l’idea di band che ce la mette tutta, ma che si porta anche alcuni problemi tipo quelli suddetti che non fanno rendere il disco come dovrebbero.
Disco discretamente riuscito e carino, ma dal forte sapore underground, gravato dai problemi di mancanza di voglia di osare, con un audio non perfetto, con una veste grafica scadente e complessivamente un po’ di nicchia. Da consigliare più che altro ai fanatici dell’heavy metal, anche se da live potrebbe valere la pena di vederli per vedere se almeno in questa sede riescono a spaccare con più convinzione.

Track by Track
  1. Lost over the mountains 60
  2. Annapurna 65
  3. Italian Restaurant 75
  4. Roadpigs on the highway 60
  5. Vega(n)azism 60
  6. Ludicrous speed 65
  7. B-movie mania 70
  8. Less but better 65
  9. I’m the stopper 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

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