Falling Giants «Whirlwind Hymns» [2023]
Recensione
Il debutto dei Falling Giants provenienti da Ancona è “Whirlwind Hymn” un disco che, proprio in considerazione della particolarità e qualità del sound, vede convogliati a sé una pluralità di generi che, partendo dal doom e stoner, finisce per abbracciare black, folk e death metal. Forti in ogni caso di sonorità sporche, il marciume inaspettatamente riesce a districarsi per realizzare un impatto di notevole interesse e che alla fine porta sia a contesti melodici più desertificati che a potenti induzioni a base di metal. Il growl per l’occasione si manifesta anche in assetto clean e scream ed annienta le aspettative di coloro che possono immaginare questo disco come un qualcosa di scontato tenuto conto della lunghezza dei brani e dell’apertura assai dilungata del motivo iniziale. Oltre a ciò, naturalmente prendono corpo nel corso dell’ascolto anche il sapore del dramma e della disperazione che si amalgama perfettamente all’interno delle melodie e dei momenti più lenti e riflessivi sempre pronto comunque a tirare fuori il proprio asso dalla manica. Sette tracce medio lunghe che riescono ad offrire un quadro esaustivo della politica di questa band fatta di intuitività oltre che dalla capacità di saper individuare quell’essenza che è fondamentale per essere diversi dal solito copia e incolla.
Track by Track
- Northwest Passage + Where the Deserts Collide 75
- An Enveloped Prophecy 80
- Hopediver 75
- Fall Meditation 75
- The Wind Shifts 80
- To Paint the Woes 80
- The Trail of Dust Men 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 85
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
78Recensione di Wolverine pubblicata il 13.04.2024. Articolo letto 662 volte.
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