Feral Forms «Premalignant» [2023]
Recensione
Debutto discografico ben promettente per i triestini Feral Forms, che con questo Ep di poco meno di 12 minuti ci donano 3 brani di un death metal old school a metà tra la scuola americana mutuata da qualcosa dei primi Incantation, e quella svedese che invece si sente più nell’ultimo brano ed è più debitrice ai Grave, il tutto per un risultato positivo.
Sì perché sin da subito la sporcizia e il marciume sono sputati che è un piacere dall’opener “Hunter of chaos”, che tra l’altro predilige anche qualche dissonanza a livello di chitarra, ma è con la title track che si comincia a fare sul serio, visto l’utilizzo di arrangiamenti letali come il break a circa 1’40” e un tiro molto buono. Conclude il brano migliore dell’Ep, cioè “Voice from the altar”, più scarna e diretta e che si avvicina per questo allo stile dei Grave, risultando più definita ma anche più dritta al punto, per un risultato secondo me più che riuscito.
Essendo questo un Ep, e per giunta corto, non possiamo né dire molto altro, né esporci più di tanto col voto, ma i Feral Forms promettono molto bene. Se il death old school è ciò che vi piace, “Premalignat” dei Feral Forms è un bell’acquisto.
Track by Track
- Hunter of chaos 70
- Premalignant 70
- Voice from the altar 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
71Recensione di Snarl pubblicata il 18.01.2024. Articolo letto 371 volte.
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