Feretri «Smell of Tomb» [2023]

Feretri «Smell Of Tomb» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
17.08.2023

 

Visualizzazioni:
485

 

Band:
Feretri
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Titolo:
Smell of Tomb

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Snor Flade :: All Instruments

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
32' 4"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.03.2023

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nella recensione dell’ultimo Ep della one man band Palermitana Feretri ricordo perfettamente di esser rimasto ben soddisfatto della proposta musicale, ma con alcuni accorgimenti necessari più che altro formali, come una tenuta del tempo degli strumenti non proprio impeccabile. Con il primo full length chiamato “Smell of tomb”, sono fiero di notare come tutti questi difetti vengono risolti o quantomeno ridimensionati, donandoci un album di debutto molto ben riuscito, e che consacra il full length dei Feretri come una delle uscite del 2023 da tenere d’occhio nel black metal italiano.
Mentre infatti “The priests of chaos” aveva un feeling rude e grezzo, in quest’album è lo spettro dei Carpathian Forest ad aleggiare sui Feretri in maniera insistente, ma parliamo della fase della band norvegese con Nordavind, quella meno rock n roll e più grezza, oscura e macabra nonostante un sound semplice, che si sente sin dall’opener “In a sad mountain of solitude”, che riesce a modulare il mood da uno stile più grezzo a uno più selvaggio, cosa che avviene anche nel brano successivo, e dove si riescono a notare sia la positiva qualità del suono, che la bontà degli arrangiamenti, che rendono il disco molto compatto, e se il cosiddetto “Nekro rock n roll” si sente a tratti anche in “The hermit”, è “I am the fog” a farsi notare maggiormente, con l’utilizzo di melodie malsane e lente che si aggiungono al mood torvo di “Smell of tomb”, anche se la palma del brano migliore spetta a “Slaves of boredom”, inesorabile eppure dal mood dimesso e anche un po’ più personale a livello di stile musicale.
Termina il disco, e ci rimani stupito per quanto 32 minuti passano come se niente fosse. I Feretri non sono solo i Carpathian Forest rivisti in salsa made in Italy: sono un progetto convinto e compatto, dove con poco riescono a comunicare tanto, nonché riescono a riesumare stili musicali ormai quasi dimenticati (tra amenità delle ultime cose peraltro vecchie targate Nattefrost e lo stereotipo del nekro rock n roll e basta), e a farli rivivere senza che puzzino di stantio in alcun modo. Eccellente disco di debutto.

Track by Track
  1. In a sad mountain of solitude 80
  2. Gray circle of incarnation 80
  3. The hermit 80
  4. I am the fog 80
  5. The gathering of departed souls - Intermezzo S.V.
  6. Slaves of boredom 85
  7. He who calls 80
  8. Winter solstice 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Snarl pubblicata il 17.08.2023. Articolo letto 485 volte.

 

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