Fightcast «Siamesian» [2014]

Fightcast «Siamesian» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
14.05.2015

 

Visualizzazioni:
1792

 

Band:
Fightcast
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Titolo:
Siamesian

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Filippo Tellerini - Vocals
Alberto Casadei - Guitar & Vocals
Marco Biondi - Drums
Stefano Casadei - Guitar
Francesco Vicini - Bass

 

Genere:
Metalcore

 

Durata:
39' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
22.03.2014

 

Etichetta:
To React Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Against PR
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Recensione

"Siamesian" è il nuovo album dei Fightcast, band attiva dal 2004 e dedita ad un tipo di postmetal in cui viene lasciato molto spazio all'espressione chitarristica. Questo fattore e le vocals molto versatili permettono allo stile della band di Cesena di distaccarsi dalla cerchia prettamente metalcore. All'interno di “Siamesian”, inoltre, trovano spazio diverse tendenze dal tech al metal primi anni '90, ecc..., facendo in modo che i dieci brani abbiano contorni variabili e dinamici. La ritmica che non lascia niente al caso e che scala senza sosta monti sonori contribuisce a far si che la struttura dei brani sia complessa e scorrevole allo stesso tempo. Cambi di tempo e twist ritmici inaspettati accompagnano le chitarre, che tessono continuamente riff accurati e taglienti, e scream affilato/clean melodioso. Ne è un esempio il brano che apre l'album,“Mercy Columns”, sintesi dello stile dei Fightcast, impreziosito da un refrain trascinante. Con “Volutures Cult” la band alza la posta creando un brano senza sbavature, grazie anche alla presenza di scream cantato e soli ispirati. In “In for the Thrill”, invece, lo scream acuto prende il sopravvento e il main riff rimane in mente, mentre “Turning into Primals” ha un fraseggio hardcore e un ritornello ragionato. “Susperia” è il risultato di un accordo vincente tra ritmica e chitarre. “Velvet Nails” e “The Echonaut” sono l'esempio di come i Fightcast riescano a maneggiare bene anche la melodia e i ritmi smorzati e progressive.”Smooth the Stones” ha riff chiusi e dissonanti, mentre “The Good Tyrant” è un brano serrato che esplode nel refrain . “Siamesian” è un album completo e denso in cui i Fightcast sono riusciti ad esprimere le proprie potenzialità e ad intrecciare le diverse influenze e tendenze che fanno parte dello stile della band.

Track by Track
  1. Mercy Columns 75
  2. Vultures Cult 80
  3. In for the Thrill 75
  4. Turning into Primals 75
  5. Susperia 80
  6. Velvet Nails 70
  7. Digging The Grave S.V.
  8. Smooth the Stones 75
  9. The Echonaut 70
  10. Good Tyrant 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 14.05.2015. Articolo letto 1792 volte.

 

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