Fil di Ferro «Fil di Ferro» [2016]

Fil Di Ferro «Fil Di Ferro» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
21.01.2017

 

Visualizzazioni:
1625

 

Band:
Fil di Ferro
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Titolo:
Fil di Ferro

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Sergio Zara :: Lead Vocals
Miky Fiorito :: Guitar
Bruno Gallo Balma :: Bass
Michele De Rosa :: Drums

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
42' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.10.2016

 

Etichetta:
Jolly Roger Records
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Distribuzione:
Goodfellas
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Code7 Distribution
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Cargo Records
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Fil di Ferro” è invece il secondo capitolo dei torinesi Fil di Ferro, album uscito nel 1988 a distanza di soli due anni dal debutto Hurricanes; in questo disco infatti la band aumenta il numero dei brani da otto a dieci sempre riuscendo a incantare l’ascoltatore per il suo particolare Heavy Metal che, purtroppo lo ripetiamo anche in questo caso, risulta penalizzato a causa della scarna produzione che non mette in evidenza come avrebbe dovuto il sound e altri elementi connessi con la reale portata dei brani. Le andature appaiono più elaborate e maggiormente incentrate su apparati melodici; da evidenziare la buona espressività della parte cantata e le ritmiche che nella loro semplicità appaiono ben coordinate sia sui contesti più dinamici che meno. L’apertura del platter è affidata a “Hurricanes”, un brano che richiama l’inizio dell’avventura della band cominciata con il primo album “Hurricanes”, una ritmica vivace e un riff di chitarra spensierato accendono gli animi e ci trasportano su un caratteristico Heavy Metal anni ’80; “Crazy Horse”, appare un brano maggiormente malinconico per la sua alternanza tra heavy e parti moderate cantate con espressività non troppo impulsiva; “Street Boys” si contestualizza su un arpeggio introduttivo che offre un nuovo contesto malinconico ritmico molto similare a quello del precedente brano; con “Nightmare” si percepisce la semplicità del sound, chitarra e distorto dell’ampli senza effetti, capace di generare una ritmica semplice ma complessivamente apprezzabile; è poi la volta di “I’m Free”, un brano forse un po’ troppo statico sia in apertura che nella successiva proposizione; “Licantropus” e il successivo “Wanted”, risultano sempre orientati su ritmiche heavy dell’epoca sempre in alternanza tra dinamica e moderazione; “Ambush” offre un momento pacato in apertura tra arpeggio e recitato che ben presto si trasforma nelle caratteristiche andature heavy metal dell’epoca, dove a farla da padrone sono suoni e ritmiche decisamente semplici e moderate; un po’ influenzata da Van Halen appare “Professional Meeting” altro brano di puro heavy che stante la sua particolare attitudine compositiva viene parzialmente non messa in evidenza come dovuto; “Dropping Down” chiude il platter e con esso un’epoca intensa e affascinante come quella a cavallo tra anni ’80 e primi ’90 dove il metal regnava in quasi tutto il mondo mentre in Italia veniva a stenti purtroppo solo messo in evidenza in maniera assolutamente scarna a vantaggio di musica insignificante. Il metal suonato in questo disco indubbiamente risente particolarmente delle influenze dell’epoca e la band, nonostante una produzione non affatto brillante, mette al meglio tutto il suo potenziale offrendo sincere emozioni.

Track by Track
  1. Hurricanes 65
  2. Crazy Horse 60
  3. Street Boys 65
  4. Nightmare 65
  5. I'M Free 55
  6. Licantropus 60
  7. Wanted 60
  8. Ambush 60
  9. Professional Meeting 65
  10. Dropping Down 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 21.01.2017. Articolo letto 1625 volte.

 

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