Fogalord «Masters of War» [2017]
Recensione
I modenesi Fogalord hanno recentemente rilasciato il loro secondo lavoro intitolato “Masters of War” realizzando alla massima potenza il loro heavy power epic metal a cui dedicano il brano d’apertura ad un caratteristico clean vocal in lingua madre. Ciò che spicca in maniera primordiale è senz’altro l’indiscussa capacità tecnica della band a realizzare cavalcate in puro power metal con l’aggiunta di splendidi contesti folk ed epici supportati da chitarre, synth, cornamusa e tutto quanto ci può essere di meglio per tenere alta la bandiera della vittoria e della gloria. Non mancano ovviamente nel corso dell’ascolto semi ballad folk che riesce ad ambientare al meglio l’ascoltatore tra corali epici e ambientazioni medioevali; altro aspetto positivo che emerge dall’ascolto sono le melodie sia strutturali che quelle relative al songwriting capaci di rendere discreti anche i ritornelli cantati. Tra la lunga carrellata proposta, il disco apre con un brano cantato in lingua madre “Il Racconto della Tempesta” la cui d’apertura offre subito uno dei migliori scenari folk caratteristici per poi cimentarsi su un’andature power con annesse sonorità synth di cornice; seguono poi “Rising Throught the Mist of Money” e “Daughter of the Mourning Light” due brani che si alternano tra power metal sinfonico e annesse ambientazioni folk ricche di incredibile pathos; si procede con “Master of War” all’interno quel quale emerge al meglio la propensione al power metal con immancabili richiami epici tutti da ascoltare. Un breve intermezzo di “By the Everspring Tree”, anticipa la successiva “The Storm of Steel” meno aggressiva delle precedenti e la riflessiva “Absence of Light” che alterna sfuriate power a contesti moderati; “When the Blizzard Awakes” realizzata nel classico scenario power epico con annessi sottofondi in synth vanno a condurci dopo l’intermezzo di “In Everwinter Wait”, alla pacatissima “The Gift of the White Lady” un cantato su base synth e agli oltre dodici minuti della conclusiva “The Sword’s Will” all’interno del quale si alternano intensi riff a melodie e scenari fantastici. Un disco nel complesso ben riuscito, forse un po’ carente in qualche iniziativa, ma nel complesso va bene così.
Track by Track
- Il Racconto della Tempesta 70
- Rising Throught the Mist of Money 75
- Daughter of the Mourning Light 75
- Master of War 75
- By the Everspring Tree S.V.
- The Storm of Steel 70
- Absence of Light 70
- When the Blizzard Awakes 75
- In Everwinter Wait S.V.
- The Gift of the White Lady 65
- The Sword’s Will 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
72Recensione di Wolverine pubblicata il 23.06.2017. Articolo letto 1697 volte.
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