Fragore «The Reckoning» [2014]

Fragore «The Reckoning» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
03.09.2014

 

Visualizzazioni:
2208

 

Band:
Fragore
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Titolo:
The Reckoning

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Davide Nunziante :: vox, guitar
Alessandro Baronetto :: battery
Andrea Lorenti :: bass

 

Genere:
Heavy / Thrash / Death

 

Durata:
1h 3' 3"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.05.2014

 

Etichetta:
Murdered Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Questo full length di debutto dei Fragore, terzetto proveniente da Giaveno, viene prodotto dalla Murdered Music e sulla propria pagina di facebook la band descrive la musica di questo “The Reckoning” semplicemente come metal, composto da 11 tracce più intro ad arrivare a 55 minuti e mezzo, più altre due bonus tracks che fanno arrivare l’album a 63 minuti di musica. Perché solo “metal”? Perché in effetti ascoltando l’album, le tracce sono differenziate negli stili, e in pratica i Fragore pescano in quest’album tutto ciò che sta in mezzo a certo Death Melodico, il Groove, e l’Heavy Metal, non dimenticando alcuni momenti un po’ più oscuri abbinati al groove, e con le ultime due bonus tracks a essere industrial in tutto e per tutto, con tanto di linea di tastiera a farla da padrone su questi brani.
Ora, normalmente a me piacciono i dischi con una diversificazione delle influenze nelle singole canzoni, ma a patto che questo avvenga con un tipico sound style che affiori nel disco, cosa che invece in questo “The Reckoning” non avviene. E non fraintendiamo: l’album è gradevole, realizzato benissimo grazie a una veste grafica e una qualità sonora molto buone, ma con un songwriting che muta troppo spesso all’interno dell’album (l’inizio melodic death, la parte centrale prima groovy e poi heavy, e quella finale un po’ che mescola a caso heavy e groove, senza contare le già citate tracce conclusive industrial) senza che io vi riesca a trovare un qualsiasi stile proprio della band. A dirla tutta, i Fragore quando suonano i loro riffs sembrano l’esatto contrario dell’originalità, i loro brani suonano a più riprese non brutti ma molto già sentiti, quasi banali oserei dire. Un esempio? Prendete “Die with blood”, dal buon tiro e discreta, ma tutto sommato ne ho già sentite di canzoni come questa, altre volte come in “Barrier” il brano è di un groove abbastanza zavorrato e non del tutto convincente, poi quando si riprende con un riff un po’ più thrash è incredibile come la band non vada avanti e lasci di fatto il brano così, con questo riff prolungato e incompleto. Poi si cambia ancora, con la pur buona “Abominevole” caratterizzata dall’essere abbastanza oscura e tetra, ma che è staccata sia dai brani precedenti che da quello successivo, una “Sad people” che sembra solo tentare a caso la carta del brano triste, che a sua volta non c’entra con i brani seguenti, più lenti e anche un po’ sludge. E ripeto: a tutto questo si aggiunga uno stile proprio della band praticamente non pervenuto, generico in sé e per sé e che non accenna mai a qualcosa di originale. Certo, la ricerca dell’originalità è zavorrata anche da trovate discutibili come quella di “Resurrection Nemesis”, dove ai Fragore viene la splendida idea a 3’33” di copiare paro paro un riff di “Domination” dei Pantera. Sinceramente, non ne capisco il motivo: sarà anche un tributo o che altro, ma è superfluo e sinceramente io non ne sentivo per niente il bisogno di mettercelo da live, figuriamoci su disco.
Insomma: probabilmente i brani sono troppo elaborati secondo me. Non riesco a capire a furia di ritocchi in fase di produzione e post produzione qual è l’identità musicale dei Fragore: una band derivativissima ma modificata al pro tools in modo da farla sembrare decente, oppure una band buona ma che curiosamente ha ancora un songwriting poco definito e a tratti pure un po’ generica? Non si sa, non si riesce proprio a capire. L’album potrebbe interessare a chi cerca un disco groove/thrash con puntate heavy metal e a chi non disdegna il metal moderno, ma personalmente ci sono troppe luci ed ombre. Aspettiamo in futuro...

Track by Track
  1. Origins 65
  2. Die With Blood 70
  3. Resurrection Nemesis 65
  4. AK-47 55
  5. Barrier 60
  6. Abominevole 70
  7. Sad People 60
  8. I Am Evil 70
  9. Leatherface 65
  10. The System Has Failed 60
  11. Mental Disorder 60
  12. Thunder Rising 60
  13. White Dust (Re-Mastered Version) 65
  14. Earth (Re-Mastered Version) 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl pubblicata il 03.09.2014. Articolo letto 2208 volte.

 

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