From the Shores «Until My Last Breath» [2008]

From The Shores «Until My Last Breath» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2563

 

Band:
From the Shores
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Titolo:
Until My Last Breath

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Luca :: Vocals
Theo :: Bass
Paolo :: Guitar
Leonardo Manente :: Guitar
Andrea Scarpa :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
18' 19"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Arrivano al terzo demo I From the Shores, gruppo death metal influenzato sia da certo death svedese alla Dismember che dal deathcore. Questo è il genere proposto in queste 4 tracce più intro splittate in poco meno di venti minuti.
Appena la musica parte, lo si sente, i FTS ci danno dentro e calano sin da subito le loro carte migliori di questo EP, che sono per l’appunto la furiosa “Fury of embers” (gioco di parole involontario…) e la ben fatta “Serve the flesh for dessert”, dove sono presenti parti molto veloci che esaltano, in generale, la compattezza della band, ma senza esagerare troppo, come invece con alcune bands che trattano lo stesso genere succede.
Da metà demo in poi, però, cioè si parla delle ultime due canzoni, l’equilibrio non si appanna, ma perde incisività: “I have never been hurt by luxury” infatti è un brano che fondamentalmente riconferma le caratteristiche esaltate nei brani suddetti, ma il riffing è meno fantasioso, e neanche il vistoso rallentamento posto al centro della canzone risalta molto. La conclusione, affidata a “As the firmament…”, convince francamente ancora meno: il brano non è oggettivamente male, però pare affossato, troppo perso in lungaggini e fondamentalmente un po’ poco digeribile. La potenza ci sta, ma non è scaricata appieno, si ha un’idea di incompiuto…
Un EP a due facce, quindi, questo “Until my last breath” dei From the shores: la prima ben riuscita, la seconda meno. Non sono riuscito a capire se alla band manca continuità del songwriting, oppure se le manca un po’ di varietà in più. Ciò che è certo è che i FTS non sono certo da buttare, visto che denotano ottime potenzialità. Il giudizio finale su di loro rispecchia una band che può fare più che bene, ma che forse più che potenziarsi, ha bisogno di ancora un pochino di sviluppo. Non male, comunque, intendiamoci.

Track by Track
  1. The dawn at the sunset 65
  2. Fury of embers 70
  3. Serve the flesh for dessert 70
  4. I have never been hurt by luxury 60
  5. As the firmament ratifies the end 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
67

 

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