Fungus «The Face of Evil» [2014]
Recensione
“Psychedelic junkie rock”. Così si definiscono i Fungus, quintetto proveniente da Genova che ci propone un rock assai influenzato dai Pink Floyd e, in generale, caratterizzato da sonorità “de ‘na volta”.
La lunga opener nonché title track funge da manifesto programmatico di quello che sarà l’album: i nostri passano con una discreta nonchalance da atmosfere rilassate e intimistiche a sonorità più “prog rock” stile King Crimson, il tutto condito da organo Hammond a profusione (presente ma mai invasivo, complimenti per la produzione).
Io che sono abituato a ben altre sonorità, e che non sentivo certe distorsioni dai tempi in cui ascoltavo gli album degli anni ’70 degli Aerosmith, ho trovato particolarmente piacevole l’ascolto di questo lavoro, che devo dire, ci trasmette l’idea di un songwriting particolarmente ispirato e di cinque musicisti assolutamente di livello: “The Face of Evil” ti cattura fin da subito.
La produzione non ha pecche, tutti i volumi sono perfettamente bilanciati e ciò permette di godere appieno del prodotto.
Consigliato agli amanti del rock anni ’70 e a chi cerca qualcosa da ascoltare quando ha bisogno di non pensare e di lasciarsi trasportare dalle note..
Track by Track
- The Face of Evil 70
- Gentle Season 75
- The Great Deceit 60
- Rain 65
- The Key of the Garden 60
- Share Your Suicide III 65
- Angel With No Pain 70
- Better Than Jesus 60
- Requiem 60
- The Sun 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
70Recensione di Andreas X pubblicata il 21.12.2014. Articolo letto 1361 volte.
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