Furor Gallico «Songs From The Earth» [2015]

Furor Gallico «Songs From The Earth» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
31.03.2015

 

Visualizzazioni:
3128

 

Band:
Furor Gallico
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Titolo:
Songs From The Earth

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Becky :: Celtic Harp
Federico Paulovich :: Drums
Fabio :: Bass
Laura :: Violin
Stefano :: Guitar, Vocals (backing)
Paolo :: Tin Whistle, Low Whistle, Bouzouki
Pagan :: Vocals
Oldhan :: Guitars

 

Genere:
Folk Metal

 

Durata:
50' 45"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
16.02.2015

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ed eccolo qua il secondo album dei Furor Gallico, autori di un primo album che, a suo modo, considero un classico del metal italiano, in quanto testimoniante un trend partito da loro, Draugr e Folkstone, che senza labels hanno sovvertito e creato una tendenza nel metal italiano. Ora i nostri ragazzi dalle facce truccate di blu sono chiamati a confermare quanto fatto con il loro secondo album “Songs from the earth”, che condensa 9 tracce in circa 51 minuti.
Diverse sono le variazioni stilistiche dal primo album: anzitutto il songwriting è molto più tipicamente pagan e privo delle tendenze “core” o metal moderno che ammantavano l’album di debutto. Qui il sound è quasi più maturo, meno che cerca la dinamicità e più impostato sul mood, sulla coralità della canzone d’apertura, sulle atmosfere agresti della seconda canzone, nonché sulla migliore del lotto e più Draugr-oriented “La notte dei cento fuochi”, il tutto con strumenti classici che invece di fare i solisti, creano tappeti sonori fusi perfettamente con la musica, se non fosse per un flauto che spesso ricopre la funzione di strumento solista. Fin qua tutto bene, ma dalla quinta canzone all’ottava compresa, per me i FG s’inchiodano e si fanno meno convincenti, con una ballad come “Diluvio” che alla fine oltre che essere da sing along durante i live, di più non mi ha colpito, mentre la sesta canzone è un brano abbastanza irish folk con parti jazz che però mi sembra meno a fuoco, e con “Steam over...” e “To the end” più decisamente metal e non molto folk; in questi brani mi sembra che la band vada un po’ in crisi d’identità, per poi riprendersi solo con la canzone conclusiva.
In altre parole: qualcuno si aspettava una bomba di cd, e magari per il pubblico del folk italiano questo cd va bene così, d’altronde in questo genere non conta tanto la personalità stilistica o la velocità o la violenza, ma il divertimento e il senso godibilità dei brani, ma per quello che mi riguarda è riuscito a metà. “Songs from the Earth” doveva essere il cd della consacrazione, ma è solo un bel cd. Sicuramente bello e anzi sicuramente consigliabile per i fanatici del folk italiano, ma non un’icona. Il prossimo disco dovrà dirci la verità su questa band.

Track by Track
  1. The Song of the Earth 75
  2. Nemàin's Breath 75
  3. Wild Jig of Beltaine 75
  4. La notte dei cento fuochi 80
  5. Diluvio 70
  6. Squass 65
  7. Steam over the Mountain 60
  8. To the End 60
  9. Eremita 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl pubblicata il 31.03.2015. Articolo letto 3128 volte.

 

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