Furor Gallico «Dusk Of The Ages» [2019]

Furor Gallico «Dusk Of The Ages» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Fleshrequiem »

 

Recensione Pubblicata il:
11.02.2019

 

Visualizzazioni:
3016

 

Band:
Furor Gallico
[MetalWave] Invia una email a Furor Gallico [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Furor Gallico [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Furor Gallico

 

Titolo:
Dusk Of The Ages

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Davide: Growl, Scream and Clean Vocals
Gabriel: Guitar and Backing Vocals
Marco: Bass
Mirko: Drum
Becky: Celtic Harp

 

Genere:
Folk Death Metal

 

Durata:
53' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.01.2019

 

Etichetta:
Scarlet Records
[MetalWave] Invia una email a Scarlet Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Scarlet Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Scarlet Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ispirazione o starci più con la testa? Il motivo non lo conosco di questa impennata qualitativa dei monzesi Furor Gallico ma è da subito percettibile dai primi brani di quest'ultimo lavoro chiamato "Dusk Of The Ages".
Premetto che stiamo parlando di una produzione molto elevata rispetto agli album precedenti e già questo va ad influire sulla resa finale se pur in una minuscola parte; già, perchè la sorpresa più grande stà nell'arricchimento dal punto di vista del songwriting, un songrwriting che mette sotto i riflettori la componente folk più di quella death e gioca molto più sulle linee melodiche vocali avvalendosi della gradevolissima Valentina Pucci.
Quest'album è più "romantico" se vogliamo (romantico da vocabolario, non le canzoni d'amore di Zarrillo), Waterstrings (il cui video è già sul tubo) è uno degli esempi più vicini a questa definizione, brano dalla forte impronta melodica con un piacevole muretto death che ricorda vagamente Nutopia dei Graveworm; ma pur essendo tra le migliori canzoni dell'album (se non la migliore) molte altre sono degne di nota come "Nebbia Della Mia Terra" o "Canto D'Inverno" o ancora l'instrumental "The Sound Of Infinity" che rappresentano tutte meglio delle altre quelli che per me sono i colori caratteristici di "Dusk Of The Ages".
L'album viene spezzato a metà da due brani molto death oriented, uno è "Starpath" e uno "Acquane" fino ad andare a chiudere con il brano forse più frizzante chiamato "The Gates Of Annwn".
Un pò di amaro in bocca me lo ha lasciato la title track, un pò più statica e più scarna di soluzioni interessanti.
E' un prodotto sonoricamente molto maturo con un valore aggiunto quale la voce femminile, molto lontano da qualche soluzione pagan di chitarra elettrica e qualche motivetto chatchy che ormai trovi anche nelle buste delle patatine, il brutto però è che c'è quasi sempre chi c'è arrivato prima e lo scontro col titano non ti rende la vita facilissima. Comunanze forti con gruppi come Eluveitie sono evidenti e rischiano di mettere in penombra (anche se meno mainstream) ma non escludo che forti del proprio storico musicale i lumbard possano un giorno dare filo da torcere agli svizzeri, cosa che ovviamente auguro.

Track by Track
  1. Passage To A New Life 70
  2. The Phoenix 75
  3. Waterstrings 85
  4. Nebbia Della Mia Terra 75
  5. Canto D'Inverno 80
  6. Starpath 75
  7. Aquane 70
  8. The Sound Of Infinity 80
  9. Dusk Of Ages 65
  10. The Gates Of Annwn 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Fleshrequiem pubblicata il 11.02.2019. Articolo letto 3016 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.