Gunash «Great Expectations» [2017]

Gunash «Great Expectations» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
19.10.2017

 

Visualizzazioni:
4116

 

Band:
Gunash
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Titolo:
Great Expectations

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Zor :: guitars, voices;
- Pannico :: drums & percussion, synth, piano;
- Marlo :: bass, voices;
- Cactus Beer :: cello;

 

Genere:
Rock / Alternative / Post-Grunge

 

Durata:
46' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.06.2017

 

Etichetta:
Go Down Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Sorry Mom!
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Recensione

Oramai in circolazione da qualche mese è il terzo disco dell’alternative rock band piemontese dei Gunash, band che nel corso del tempo ha sempre migliorato le proprie doti e capacità dandocene oggi ulteriore conferma con questo “Great Expectations”, un disco che sin da subito offre un quadro compositivo dinamico e coinvolgente. Ancora una volta, anche per questo lavoro la band si è avvalsa della collaborazione del tastierista Rami Jaffee (Foo Fighters) questa volta anche impegnato nelle vesti di produttore del disco, tra l’altro registrato in quel di Los Angeles. Dall’ascolto trapela un’indiscussa venatura grunge che si amalgama con l’alternative caratteristico della band capace di generare situazioni, come sopra si accennava, dinamiche spesso rivelatesi maggiormente da presa su contesti tendenti più al rock o addirittura allo stoner; non mancano momenti più simili a ballate in cui il sound della band si lascia andare su territori che rievocano delle compiacenti situazioni quasi di stampo progressive ’80 e ’90. Il sound è decisamente nitido sia negli acustici che nei distorti e il clean si armonizza al meglio senza mai risultare banale o inutile. I migliori ascolti di questo platter si hanno con l’opener “Need to Bleed”, all’interno della quale la forza della chitarra è a fare la differenza rispetto ad una ritmica sufficientemente apprezzabile nei contenuti; anche la successiva “Sick Town” è un hard rock blindato e potente dal sapore diretto quasi alla scoperta di nuovi contesti sperimentali. Non male “Mean” all’interno del quale si ravvisa una buona dose progressive mista ad andature più grunge; buona anche la proposta di “Death Comes”, dove la ritmica viaggia decisamente su situazioni al limite dell’inaspettato. Un disco che complessivamente si rivela il migliore sin ora realizzato da questo trio, dove al di là di risibili migliorie da apportare nell’assetto compositivo di qualche brano, ha raggiunto in ogni caso l’ obiettivo prefissatosi.

Track by Track
  1. Need to Bleed 75
  2. Sick Town 80
  3. Mirrow 75
  4. Great Expectations 70
  5. Stone Garden 70
  6. Mean 80
  7. Gunash Blues 70
  8. Death Comes 80
  9. Stray Dog 70
  10. The Killing Silence 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 19.10.2017. Articolo letto 4116 volte.

 

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