Hail Spirit Noir «Pneuma» [2012]
Hail Spirit Noir
Titolo:
Pneuma
Nazione:
Grecia
Formazione:
Theoharis :: Vocals, Guitars
Haris :: Synths
Dim :: Bass
Ioannis Giahoudis :: Drums
Dimitris Dimitrakopoulos :: Additional Vox
Genere:
Durata:
37' 0"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Debutto deciso e convincente quello proposto degli ellenici “Hail Spirit Noir”, una band che mostra carattere e grande originalità nelle sei epiche tracce che plasmano “Pneuma”. Il disco è una sorta di piccolo capolavoro, studiato e curato in modo maniacale in ogni sua piccola sfumatura e che a dispetto della prima uscita ufficiale può già contare dell’apporto in studio di Dim Douvras (Rotting Christ) in fase di mixaggio e di Jens Bogren (Opeth e Katatonia tanto per citare) al Mastering. Il gruppo formatosi nel 2010 grazie alla congiunzione artistica di Theoharis (voce e chitarra) con Haris (sintetizzatori), dopo più di un anno e mezzo di lavoro per la stesura del suddetto EP il progetto prende vita con le prime registrazioni in studio del materiale. Forse sarà il fatto che il Lunatech Studios si trova sulle pendici del leggendario monte Olimpo o forse è solo merito dei turnisti di lusso di cui si sono avvalsi i due "padri" dell'opera ma il suono sprigionato è veramente unico ed irripetibile, una mistura di generi che va dall’ avantgarde/symphonic all’ambient, dal black metal alla psichedelia che creano degli scenari epici per l’orecchio. Come detto l’originalità è il punto di forza di questo disco, che è aperto a mo’ di opera sinfonica da “Mountain of Horror”, pezzo di stampo prog venato da sfumature black metal. Theoharis riesce ad adattare senza troppa fatica la propria voce alternando un ruvido growl a passaggi più espressivi e puliti nella successiva track “Let Your Devil Come Inside”. Sintetizzatori e chitarre acustiche si mescolano, lasciano poi spazio a un martellante doppio pedale colorato da taglienti riff distorti, strappi e ripartenze sapientemente dosati che tengono sempre alta l’attenzione da parte dell’ascoltatore. “Against the Curse, We Dream” porta in auge tutti gli elementi già citati, un continuo crescendo di suoni e cambi ritmici che mettono in risalto tutta la vena prog del duo. La lunga “Into the Gates of Time” evidenzia tutto il grande sforzo fatto in fase di mix e mastering, un pezzo che ricorda nel primo terzo i Katatonia per le sonorità post-metal, che diventa successivamente space-rock ed infine a sorpresa cambia rotta con un sorprendente noise/ambient. “Haire Pneuma Skoteino” coinvolge per le melodie e i suoni, la giusta track che cala in grande stile il sipario. Degna di nota anche la cover, la quale è stata disegnata dal ben noto artista visionario Jesse Peper. Dopo i tanti elogi che sono stati fatti (in modo meritato sottolineo) l’unica nota stonata (e scusate il gioco di parole!) è la lunga attesa che dovranno sopportare gli interessati all'ascolto di questo disco, la quale data di emissione sul mercato è prevista per il 5 marzo prossimo.
Track by Track
- Mountain of Horror 80
- Let Your Devil Come Inside 80
- Against the Curse, We Dream 85
- When All is Black 75
- Into the Gates of Time 80
- Haire Pneuma Skoteino 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 90
- Originalità: 90
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
84Recensione di digprog pubblicata il --. Articolo letto 1557 volte.
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