Hellectrochains «Velucifero» [2011]
Hellectrochains
Titolo:
Velucifero
Nazione:
Italia
Formazione:
V :: Vocals
Nove :: Guitars, Vocals
Samu :: Guitars
Kuns :: Bass, Vocals
Frank :: Drums
Genere:
Durata:
51' 38"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Esattamente cinque anni or sono mi congedai dalla recensione di “Promo” degli Hellectrochains con queste parole “Ne sentiremo ancora parlare!”. La previsione fu azzeccata ma in fondo non è necessario essere laureati in tuttologia per capire che, fin dai tempi del loro demo gli Hellectrochains sarebbero ritornati in pompa magna.
Ora, la prima fatica su lunghe distanze, “Velucifero”, non è proprio recentissimo poiché è datato 2011 e la maledetta sordina con cui sia uscito non gli rende certo onore; noi abbiamo il piacere di ascoltarlo soltanto ora ma ciò non toglie che dischi veramente accesi e professionali come questo dovrebbero avere maggiore rilievo, perlomeno nella scena italiana senza contare che il salto verso altri paesi europei i nostri sarebbero già in grado di farlo e lasciarsi tranquillamente invidiare anche da realtà ben più note.
In passato li avevo trovati più estremi quanto a proposta nell’heavy metal in generale, diciamo che stavamo su un DeathGrind o comunque sia si respiravano atmosfere Death Metal; ora la pasta non è propriamente cambiata ma si è evoluta: troviamo una band estremamente matura che ha imparato più di una lezione impartita da tutto il mondo del metal estremo ed ha imbastito un prodotto davvero niente male che si lascia apprezzare, svelare pian piano in mezzo a tutta una serie di interessanti influenze che toccano sì il Death Metal ma anche l’Hardcore, il metal melodico (qualche punta qua e là), il Nu-Metal dei primi Slipknot (avvengono anche dei richiami vocali allo stile di Corey Taylor il che non guasta) e persino attacchi groove in ogni dove.
C’è pero personalità a fare la differenza tra tante altre realtà del nostro paese, personalità che si evincono in brani come “Opera” o anche “In Volo” e “The Grudge”, tiratissimi, tecnici, profondi e con una qualità di produzione davvero eccellente che riesce a valorizzare ogni riff e fraseggio che le chitarre –per l’occasione anche ribassate- eseguono.
Il quintetto milanese quindi si ritrova a fare sì i conti con un grande passo discografico ma è anche in grado di poter tirare avanti e poter anche concretizzare altri album che, se concepiti con la stessa passione e personalità di “Velucifero”, potrebbero dare grandi risvolti. Nel frattempo le mie congratulazioni per l’ottimo lavoro. Disco che merita più di un ascolto e che non resta anonimo in nessun brano.
Track by Track
- Ombre 75
- No Time 75
- Drawning Away 70
- Focus 75
- My Hour 75
- Opera 85
- In Volo 80
- The Grudge 80
- Corvino 75
- Inverno Rooms 75
- Scum Religion 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 75
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
77Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1957 volte.
Articoli Correlati
News
Recensioni
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.