Hellucination «Multiverse» [2018]

Hellucination «Multiverse» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
14.04.2018

 

Visualizzazioni:
2242

 

Band:
Hellucination
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Titolo:
Multiverse

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Francesco Xella :: Vocals, Guitar;
- Lorenzo Sicuro :: Guitar;
- Simone Baglioni :: Bass;
- Andrea Scimò :: Drums;

 

Genere:
Death Metal / Groove Metal

 

Durata:
53' 44"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Subsound Records
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Distribuzione:
Goodfellas
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Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
Kick Agency
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Recensione

Il quartetto romano degli Hellucination rilascia questo potente e serrato disco di death metal intitolato “Multiverse” che incentra il tutto attraverso su sonorità e riff serrati come macigni oltre che di estrema e particolare attitudine. L’ascolto offre sin dalle prime battute un quadro compositivo intenso e dinamico che difficilmente tende ad abbassare la tensione sin da subito mandata alle stelle ma allo stesso tempo ricca anche di numerose aperture più melodiche. Il growl cattivissimo, collima perfettamente con la situazione forgiata da ritmiche da capogiro ma anche, come si accennava sopra, dall’ottimo lavoro delle due asce da battaglia con il loro sound cupo quasi al limite dell’evocativo. Dopo l’ intro “The First Ten Seconds” giunge in maniera incisiva “Iron Sky”, la cui apertura è affidata ad un riff imponente che a poco a poco scatena una vera e propria apoteosi ritmica curata e particolarmente viva nei contenuti; “Artificial Life” rappresenta uno dei brani all’interno dei quali è forse più presente la componente melodica sopra richiamata; il brano offre un ricco e completo quadro fatto tra alternanze ritmiche e fantasiosi refrain di chitarra; “The Is No Spoon” si avvale di un’andatura maggiormente moderata con la presenza di alcuni groove ritmicamente ben disposti nella genetica del brano; tra i rimanenti brani, merita ricordare per la loro particolare attitudine “Le Serment Des Chasseuers”, non molto tirato ma compatto e melodico nei contenuti, “Overhumanist” candidatosi come primo singolo rilasciato dalla band in anticipazione all’uscita dell’album all’interno del quale non mancano passaggi ritmici di particolare rilevanza compositiva; “Calculating Apocalypse” si rivela molto psichedelica in apertura per l’arpeggio che va a caratterizzarla subito poi divelto dall’ottimo growl e dalla moderata ritmica tra riff e andature compatte; “Do Ut Des” potentissima e melodica oltre alla conclusiva “Satya Yuga” in modalità quasi outro, vanno a definire un l’album i cui contenuti offrono in definitiva, un personale quanto propositivo stile da non sottovalutare ma solo da ammirare ed apprezzare.

Track by Track
  1. The First Ten Second S.V.
  2. Iron Sky 75
  3. Artificial Life 80
  4. There Is No Spoon 75
  5. Beyond The Walls 70
  6. Like A Scythe Through Wheat 70
  7. Le Serment Des Chasseurs 75
  8. Woe Is Me 70
  9. Overhumanist 75
  10. Calculationg Apocalypse 80
  11. Do Ut 80
  12. Satya Yuga S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 14.04.2018. Articolo letto 2242 volte.

 

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