Heroes of Forgotten Kingdoms «Dragonslayer» [2019]

Heroes Of Forgotten Kingdoms «Dragonslayer» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
22.03.2019

 

Visualizzazioni:
1724

 

Band:
Heroes of Forgotten Kingdoms
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Titolo:
Dragonslayer

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giovanni Citate as Darmian (voce nel disco)
- Gennaro Cerra as Grodan (chitarra)
- Alessandro Mammola as Gildor (chitarra)
- Simone Borghetto as Argo Skia (Violino)
- Saylor Manca (Voce attuale)

 

Genere:
Power Metal

 

Durata:
44' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Eagle Booking Live Promotion
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Recensione

Formati nel novembre 2017, gli Heroes of Forgotten Kingdoms hanno il chiaro intento di comporre un power metal che narri avventure epiche e ci permetta di navigare un pò con la fantasia, senza troppi rimorsi. Eccoci quindi ad impugnare una spada e uno scudo (non si sa mai) inoltrandoci nelle note di questa nuova opera.
Il viaggio inizia proprio con Heroes of forgotten Kingdoms, una lunga intro con una particolare voce narrante, la quale ci permette di entrare nella storia fantasy che racchiude il disco; Dragons’ awakening è un brano in pieno stile epic power con un bell’equilibrio tra voce pulita e screaming, oltre a delle chitarre ben calibrate negli assoli.
Con The last knight ci immergiamo in un’atmosfera più accattivante, veloce, ma con una melodia che personalmente ho trovato arrangiata egregiamente fino al finale “barocco”.
The ancient will of the prophecy vede la partecipazione di Giacomo Voli e si caratterizza per essere assolutamente una traccia da palco grazie ai cori e all’energia che ne emerge.
Power of magic è più “pacata”, ma con Realm of holy leaves troviamo una serie di elementi vincenti: una delicata voce femminile, un violino e una melodia soave.
Deadly crimson flower è una ballad delicata e poetica a due voci, molto atmosferica e ben inserita nel sound della band.
Come per quanto detto sopra, Lord of the Seat si fa notare grazie al suo potenziale live, l’inno del ritornello è un must have per una band; Winds of war, invece, è più decisa e arrabbiata, ma sempre con stile: bello lo stacco con giri di basso e batteria martellante.
A conclusione, la potente Dragonslayer: qui l’impronta di band come Stratovarius e Sonata Arctica è ben udibile, ma questo non disturba e la ritengo una cosa naturale.
Ho trovato questo disco interessante, magari non proprio originale, ma comunque ricco di entusiasmo. I ragazzi sanno suonare e cantare bene, non vogliono stravolgere nulla, ma le qualità per fare del power degno di nota ci sono tutte. Ho trovato piacevole la diversità tra le varie canzoni, il violino poi è un elemento che personalmente apprezzo molto perché non è facile da inserire all’interno di un contesto metal.
Se siete curiosi di vederli dal vivo, la band è in giro per qualche data e, se siete pure amanti del genere, non me li farei scappare.

Track by Track
  1. Heroes of forgotten kingdoms S.V.
  2. Dragons' Awakening (feat. Blodiga Skald) 75
  3. The last knight 75
  4. The ancient will of the prophecy (feat. Giacomo Voli) 75
  5. Power of magic 75
  6. Realm of holy leaves 75
  7. Deadly crimson flower 75
  8. Lord of the seas 75
  9. Winds of war 75
  10. Dragonslayer 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
75

 

Recensione di reira pubblicata il 22.03.2019. Articolo letto 1724 volte.

 

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