Hollow Leg «Instinct» [2014]

Hollow Leg «Instinct» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
08.08.2014

 

Visualizzazioni:
1699

 

Band:
Hollow Leg
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Titolo:
Instinct

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Tom Crowther :: Bass
Scott Angelacos :: Vocals
Tim Creter :: Vocals, Drums
Brent Lynch :: Vocals, Guitars

 

Genere:
Sludge / Doom Metal

 

Durata:
53' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.02.2014

 

Etichetta:
Argonauta Records
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Distribuzione:
Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

Bel colpo questo degli Hollow Leg, Sludge Doom band proveniente da Jacksonville, che riesce a far ristampare il suo disco di debutto, “Instinct”, per la nota Argonauta Records, precedentemente uscito nel 2010, credo autoprodotto.
Per chi se lo fosse perso, “Instinct” è minimalista: basa tutto o quasi sull’impatto dei riff e sulla potenza del suono, visto che spesse volte le canzoni iniziano con un tempo di batteria e finiscono con quello, tranne nella conclusiva “Wayside”, il cantato è minimale e interviene con poche righe di testo a canzone, e praticamente non ci sono assoli, arpeggi o altri orpelli che possano rendere un po’ più cerebrale la proposta degli Hollow Leg. No: “Instinct” è dato da questi tre-strumenti-tre: chitarra, basso e batteria, sulla quale appunto si unisce questo cantato minimale.
E le canzoni, rispecchiando questi canoni, riescono comunque a brillare e a rendere l’album appetibile per la genuinità della proposta e la credibilità della band, che a volte suona più tipicamente doom “The Source” o “Bacchus”, mentre altre volte è più rock n roll alla Black Sabbath, tipo “The return”, “Warbeast” e “Wayside”. Raramente la band affronta altre soluzioni stilistiche, con le dissonanze di “Shattered”. Per la verità, l’album si lascia ascoltare volentieri, ma come unico punto negativo non è immune da una certa stasi compositiva che alla lunga si fa sentire e rende “Nothing Left” e “Spit in the fire” banali, troppo mono riff e decisamente non molto peculiari nella riuscita dell’album.
Un album, dunque, Sludge doom ignorante e minimale, senza alcun fronzolo e senza trame complesse, ma diretto e proprio per questo comunque godibile. Se siete fan di questo genere musicale e non temete un certo minimalismo compositivo, il disco di debutto degli Hollow Leg può fare al caso vostro.

Track by Track
  1. Caretaker 70
  2. Shattered 75
  3. The Return 75
  4. The Source 75
  5. Bacchus 70
  6. Nothing left 65
  7. Spit in the fire 65
  8. Warbeast 70
  9. Grace 70
  10. Wayside 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl pubblicata il 08.08.2014. Articolo letto 1699 volte.

 

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