Human Decay «Cleptocrazia» [2015]

Human Decay «Cleptocrazia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
30.08.2015

 

Visualizzazioni:
2216

 

Band:
Human Decay
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Titolo:
Cleptocrazia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Francesco Belloni :: Guitar/Voice;
- Jean Edifizi :: Guitar;
- Michele Giromini :: Bass;
- Mattia Mornelli :: Drums;

 

Genere:
Thrash / Death Metal

 

Durata:
47' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.08.2015

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Sostanzialmente questo lavoro d’esordio post Ep dei toscani Human Decay dal titolo “Cleptocrazia”, interpretato in una sorta di death thrash, appare concentrato più su un tipo di musicalità che nella sua aggressività non appare mai troppo spinta a dovere; piuttosto il tutto sembra orientato maggiormente su un contesto più classico ad eccezione di alcuni brani come “Frammenti di se stessi” dove si ravvisa una lontana similitudine ed andature che ricordano i compianti Death. La parte cantata, realizzata esclusivamente in italiano, merita plausi proprio in considerazione del fatto che ben poche sono le band Death, Thrash, Alternative made in Italy che “azzardano” esprimere il proprio operato in madre lingua sicuramente per timore di non riuscire a sfondare o magari di non essere collocate nelle scalette dei Metal tour nazionali che ospitano i “Big”. In ogni caso, musicalmente il lavoro, come sopra detto, anche se appare mai non troppo energico o spinto propone una ritmica dai tratti interessanti che è in grado di mostrare, a tratti, una certa attitudine della band in ciò che sta facendo. Il lavoro, se si escludono la parte introduttiva “Cleptocrazia 1” e altro brano dal titolo “Cleptocrazia 2” tratti da spezzoni e notiziari televisivi e radiofonici, brani questi assolutamente inutili, una conclusiva bonus track senza titolo, si compone di effettivi otto brani. Il primo brano suonato e cantato del disco è “Tzar” che offre una discreta carica che poi si concentra prevalentemente su refrain ritmici che tutto sommato riescono a dare un buon lancio alla band; il successivo “Vampiri” apre con un riff massiccio dalle andature vivaci che complessivamente lascia una discreta impressione; l’ascolto prosegue con “Sbornia” brano che inizialmente sembra un po’ andare per conto suo ma successivamente riprende un po’ le redini della situazione ma offre un lato forse una musicalità che appare poco accattivante. Con “Meschini Traditori” si ascolta un brano pregno di groove ma complessivamente dalle andature sin troppo moderate, mentre “Brucia” dà quell’impulso sia ritmiche che stilistico che cercavamo di captare nei precedenti brani e che tardava a giungere; “Sperma Benedetto” ad eccezione dell’inutile parlata introduttiva sembra seguire le orme del precedente brano dando nuova linfa al lavoro; “Il suo ultimo Ago” appare nuovamente cullarsi troppo su una ritmica iniziale troppo lunga e lenta anche se nella seconda parte il brano mostra comunque un più gli artigli. Nel complesso il disco ha degli alti e dei bassi, probabilmente ciò che penalizza un po’ la band è la mancanza di una maggiore incisività e convinzione nelle andature, elementi questi che apparentemente risultavano assenti nell’Ep.

Track by Track
  1. Cleptocrazia pt1 40
  2. Tzar 60
  3. Vampiri 65
  4. Sbornia 60
  5. Meschini Traditori 55
  6. Brucia 75
  7. Sperma Benedetto 65
  8. Il suo Ultimo Ago 60
  9. Frammenti di se stessi 80
  10. Cleptocrazia pt 2 40
  11. Bonus Track 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 30.08.2015. Articolo letto 2216 volte.

 

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