Humator «Curse of the Pharaoh» [2022]

Humator «Curse Of The Pharaoh» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
18.02.2023

 

Visualizzazioni:
620

 

Band:
Humator
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Titolo:
Curse of the Pharaoh

 

Nazione:
Italia / Germania

 

Formazione:
Piero Geloso :: Drums
Raimondo Caltagirone :: Guitars
Antonino Durante :: Guitars
Simon Moch :: Bass
Michael Bach :: Vocals

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
38' 29"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
28.02.2022

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Ritornano sulle scene gli Humator da Palermo, e lo fanno con questo buon secondo album death metal chiamato “Curse of the pharaoh”, un album che in quasi 38 minuti e mezzo di musica fa della poliedricità delle influenze il proprio punto di forza, denotando una band che non segue pedissequamente i canoni di qualcun altro, ma li riesce a far propri.
Sin dall’opener “Anachronism”, infatti, gli Humator manifestano un sound personalizzato, dalla tecnica dosata e bilanciata con la brutalità nelle varie parti, risultando in un sound molto vivace e variegato di stampo americano, che fa somigliare gli Humator a una specie di Suffocation meno complessi, ma con chiare influenze Hardcore in qualche riff e arrangiamento. E il bello è che con il prosieguo dell’ascolto dell’album, le influenze musicali variano, passando da qualcosa dei Sinister a mazzate più tipicamente Brutal Death tipo “Sadness” e “Apep”, aggiungendoci parti lente che a volte si rifanno a momenti più tipicamente gore di “Gallery of suicide” dei Cannibal Corpse, e altre volte alle atmosfere malsane dei Morbid Angel, il tutto per una summa compositiva che personalmente mi sento di circoscrivere a “Born to be sacrified”, che reputo per questo il brano migliore del disco, seguito da “Arisen from the ashes”, dove le influenze slam vengono allo scoperto, rivelando le tendenze hardcore che affiorano già in vari episodi dell’album.
“Curse of the pharaoh” è dunque un disco che mi ha piacevolmente sorpreso. Gli Humator sono una band che ci sa fare, e che rappresenta una band dal sound ben personalizzato e aggressivo. Un bell’acquisto se cercate un disco brutal death metal.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. Anachronism 70
  3. Djed 70
  4. Into the crypt 75
  5. Sadness 75
  6. Nynu - Intermezzo S.V.
  7. Apep 75
  8. Corporal Mortification 70
  9. Born to be sacrified 75
  10. Curse of the Pharaoh 70
  11. Arisen from the ashes 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Snarl pubblicata il 18.02.2023. Articolo letto 620 volte.

 

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