Immolator «Ars Moriendi» [2020]
Recensione
Chi sono gli Immolator? Praticamente, gli Heretical ma nella loro precedente incarnazione, che pubblicano un loro vecchio demo che sembra targato 1997, per le durata complessiva di un quarto d’ora, fortunatamente dal sound non troppo incasinato.
“Ars Moriendi” è per forza di cose immaturo, grezzo e che deve molto del suo effetto all’entusiasmo, spalmato su dei brani brevi e che raramente cambiano mood, preferendone uno massiccio per la durata della canzone. Per questo motivo noterete una “Unholy church” che gioca sull’impatto alternata a una corale ma cattiva “Black river”, finendo per “Crown of thorns”, che arriva a toccare qualcosa dei primi Lord Belial per il riffing semplice mescolato a un andamento massivo. Questi sono i tre brani veri e propri, visto che la quarta traccia è solo un interludio e la quinta è una cover dei Venom, più un piccolo medley con altri brani.
In conclusione, “Ars Moriendi” è un Ep carino, un interessante inizio di ciò che erano gli Heretical. Avrei francamente preferito anche l’aggiunta di qualche altro loro vecchio demo, ma va bene anche così.
Track by Track
- Unholy chruch… betsey return 70
- Black river 70
- Crown of thorns 70
- Hexensabbat (Interlude) S.V.
- Countess Bathory (Venom cover) S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
71Recensione di Snarl pubblicata il 24.02.2020. Articolo letto 1159 volte.
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