In Tormentata Quiete «Krononota» [2021]

In Tormentata Quiete «Krononota» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
28.03.2021

 

Visualizzazioni:
930

 

Band:
In Tormentata Quiete
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Titolo:
Krononota

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Samantha Bevoni :: vocals
Marco Vitale :: vocals
Davide Conti :: vocals
Lorenzo Rinaldi: guitars
Antonio Ricco :: keyboards
Luca Pasotti :: bass
Francesco Paparella :: drums

 

Genere:
Theatrical Avantgarde Metal

 

Durata:
50' 11"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.02.2021

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Perdonatemi, ma “Krononota” degli In Tormentata Quiete rappresenta un passo indietro compositivo. Non è un brutto album, ma dopo “Cromagia” e “Finestatico” io sinceramente mi aspettavo ancora meglio, e invece mi ritrovo leggermente peggio dei dischi precedenti, con un disco che mi suona pretenzioso e forse anche un po’ troppo autocelebrativo, come se gli ITQ si stiano adagiando sugli allori.
“Krononota” infatti va visto secondo me come un album Progressive; c’è del post che rende tutto un po’ più astratto e diafano, ma il trasporto dei brani qui presenti non ha più niente a che fare col black metal neanche di striscio, il che non è affatto un male perché gli ITQ con questo stile musicale ci sguazzano alla perfezione, regalandoci perle e passaggi disseminati in tutto il brano, specie nella parte finale. Eppure, per qualche strano motivo gli ITQ insistono e anzi aggiungono più screaming vocals quando non ce n’è assolutamente bisogno, a volte più strillate, e altre più tra le righe, per un risultato che io non ho apprezzato affatto in quanto semplicemente non necessario, specie quando la voce femminile pulita la fa da padrone, e specie quando le atmosfere solari dell’inizio di “Color Daunia” ci sbattono più che amalgamarsi, aggiungiamo anche degli intermezzi narrati mica tanto riusciti come timbrica vocale e degli stacchi di musica d’epoca un po’ troppo frequenti, e il quadro dei difetti è completo. Dei difetti che vanno a rovinare a 4:50 l’atmosfera della bella “Abbraccio d’Emilia” con quella voce scream, oppure le voci alla gollum tra il secondo e il terzo brano, ed è un peccato perché senza questi difetti “Krononota” sarebbe stato un discone definitivo, di quelli che sanciva perfettamente una bella parabola evolutiva dal black metal verso un progressive praticamente autarchico, che qui si può sentire ma disturbata dai difetti di cui sopra che non si amalgamano mai col tessuto musicale degli In Tormentata Quiete.
In altre parole, “Krononota” degli In Tormentata Quiete non è un disco brutto, ma è come un piatto d’alta cucina e ben fatto a cui però una mano sbadata ci ha messo fin troppo sale, rendendolo difettato e sabotandolo in parte. Non resta che accontentarci di un disco che comunque conferma lo status rimarchevole di questo combo Bolognese, anche se il passaggio di livello e l’ennesima conferma non avvengono, e a me non resta che rifugiarmi nei due dischi precedenti, mentre continuo a domandarmi come mai le bands che sperimentano col black metal fino a staccarsene completamente a livello musicale continuano con questa strana idea di non rinunciare mai totalmente allo screaming, anche quando davvero non serve più. Momento di smarrimento di una evoluzione costante?

Track by Track
  1. Urlo del tempo 70
  2. Sapor umbro 65
  3. Color Daunia 70
  4. Lo sguardo d'Anteo 60
  5. Abbraccio d'Emilia 60
  6. Odor Mediterraneo 70
  7. Kronometro 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Snarl pubblicata il 28.03.2021. Articolo letto 930 volte.

 

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