Incite «All Out War» [2012]
Recensione
Pare che figli e figliastri di Max Cavalera in questo period si stiano dando alla pazza gioia artistica. Sarà genuina, o solo voglia per i figli di cercare di essere come il padre? Beninteso, di provarci ne hanno tutto il diritto.
Beh, ciò che vi posso dire è Richie Cavalera è ora arrivato al suo secondo album con questa band, gli Incite, che propone 10 tracce senza fronzoli di ciò che loro sarà groove thrash, ma che per me è molto spesso nu metal. Sul serio: non ci sarà il rapper che ogni tanto fa capolino, ma l’andamento e i riffs delle canzoni per me approdano spesso su quei lidi, fatte salve poche eccezioni. Non che questo sia un handicap per carità, ma “All out war” è un disco che punta tutto sull’immediatezza, sulla commercializzazione del sound, sull’orecchiabilità e poco altro importa. I brani migliori sono messi tutti in apertura, con “The aftermath” canonica ma non male, “4ever loko” un po’ annacquata ma ancora passabile, la migliore e più personale, “Feel the flames” con un main riff inconsueto, e il resto non dico che fa solo volume ma quasi, con le sole “Die Alone” e “Departure” a rialzare le sorti di un disco tormentato dai molti filler. L’unica canzone che merita un’altra menzione è “Hopeless”, che sarà anche stata scelta come singolo, ma che trovo arrangiata e prodotta in maniera decisamente troppo catchy e che lascia poco come ricordo. Certo, raramente il cd sbaglia, come per “Consequences of life”, un brano che sembra avere idee melodiche anche carine ma arrangiate sommariamente, ma a parte i brani di testa, come detto, non c’è stato spazio per molto altro. Secondo me, volutamente.
Il voto finale non è una bocciatura perché oggettivamente questo disco non è male, e però a parte “Feel the flames” io non ho sentito altri brividi lungo la schiena, e troppo spesso mi sono imbattuto in dei filler che mi hanno convinto a non dare un voto più alto di quello scritto là sotto, ovvero una sufficienza quasi politica. Se siete fanatici del nu metal (ma ne esistono ancora?), date pure un ascolto a questo cd, anche se non so se riuscirà a convincervi più di qualche nome storico di questo genere, o del groove thrash o del metalcore.
Track by Track
- The aftermath 65
- 4ever loko 60
- Feel the flames 70
- Hopeless 60
- Retaliation 55
- Exposed 60
- Nothing remains 55
- Die alone 65
- Consequences of life 55
- Departure 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 50
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
62Recensione di Snarl pubblicata il 07.03.2013. Articolo letto 1660 volte.
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