Infall «Nitecomes» [2015]

Infall «Nitecomes» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
07.09.2015

Band:
Infall

Titolo:
Nitecomes

Nazione:
Italia

Formazione:
- Santa :: vox;
- Miky :: guitar, backing voice;
- Cisco :: bass, backing voice;
- Frollo :: drums;

Genere:
Post Hard Core / Math Core

Durata:
16' 42"

Formato:
EP

Data di Uscita:
22.09.2015

Etichetta:
Thisiscore Label

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Follia allo stato puro in prevalenza ma anche pathos estremamente rilassante è questo offertaci dagli Infall, direttamente dalla provincia di Novara, che presentano il loro primo lavoro intitolato “Nitecomes”, un Ep a sette tracce, con brani decisamente di breve durata, dai tratti post hard core e math core dove la parola d’ordine è prevalentemente la distruzione dei timpani dell’ascoltatore. Il effetti questo Ep si caratterizza, per la maggior parte dei brani, da sonorità esplosiva ed energetica trasmessa e forgiata a colpi di ritmiche pregne di blast beat e da riff accattivanti oltre che dall’estrema performance canora realizzata dal cantante in grado di rilevarsi anche in una veste più moderata come nel caso del brano “The Fall” che dimostra che questo quartetto può anche offrire un proprio lato creativo decisamente moderato; a parere di chi scrive non appare troppo gradito il lato narrativo anticipante il brano di apertura. Il suono folle ed energetico parte dopo l’intro con il primo brano effettivo intitolato “Hail Everyone” caratterizzantesi per le ritmiche tipiche del post hard core unificate anche a sostanziali elementi armonici ben contestualizzati nel brano; “Banally” altra martellante ma estremamente coinvolgente track colma di variabili, riff possenti il giusto e ritmiche decisamente folli; è poi la volta di “Spitfire” distorti potenti ma partenza decisamente moderata proprio a distinguere la variabile sonorità caratterizzante la band; è poi la volta di “Primary motor cortex” che appare un seguito del precedente brano dal quale ben poco se ne discosta; segue poi il momento riflessivo e pacato con “The Fall” un acustico che concede il giusto respiro proprio ad anticipare il conclusivo e convulso “The Fib” dagli armonici e refrain in perfetta simbiosi e con un cantato in alternanza estremizzato. Il lavoro dimostra che la band ha un proprio stile che la contraddistingue correttamente dall’abnorme moltitudine di band che amano cimentarsi in questo genere; resteremo poi a vedere se il primo full lenght degli Infall sarà all’altezza della situazione.