Infernal Poetry «Nervous System Failure» [2009]

Infernal Poetry «Nervous System Failure» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HatewerK »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2882

 

Band:
Infernal Poetry
[MetalWave] Invia una email a Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Infernal Poetry [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Infernal Poetry

 

Titolo:
Nervous System Failure

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Paolo - Voce
Daniele - Chit
Christian - Chit
Alessandro - Basso
Alessandro - Batteria

 

Genere:

 

Durata:
39' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Addio coronarie, addio trombe di Eustachio ( o quel poco che ancora me ne rimane, tra acufeni incalzanti ed hz che scompaiono ), addio sistema nervoso: io un attacco combinato di Dillinger Escape Plan, Car Bomb, C-187, avant-garde death e Moira Orfei Band, lo reggo ma a stento, per amore della bella musica. Ossa e giunture non sono più quelle di una volta.

Gli Infernal Poetry fanno tombola piena con il nuovo lavoro, e se una giustizia divina c'è allora che si palesi e renda a questa grandiosa band ciò che si merita, ovvero gloria e onore nel frizzante ma sconclusionato panorama del metal italiano. Da importante realtà del death italico, la band capitanata dall'uomo-dread Paolo muta con questo ultimo lavoro, "Nervous System Failure" in una creatura schizoide, frenetica, instabile, sorprendente eppure mai stucchevole all'ascolto a differenza di altre realtà musicali internazionali che, affondando il piedone sull'acceleratore della stranezza tout-court, hanno perso identità e fan.

La produzione professionale ma giustamente acida ed asettica rende pienamente giustizia all'amalgama sonora che i 5 salopette-muniti riescono, anche grazie ad una perizia tecnico-compositiva ben superiore alla media, a far sprigionare dai brani del disco in questione - bypasso volutamente il becero e ritrito sermone sul "non-sembra-nemmeno-un-disco-fatto-in-Italia" perchè ormai ha meno senso di un pesce in bicicletta. Il punto focale qui è il far comprendere come, all'ascolto di tracce come "The Next is Mine" o l'allucinata-ante "La Macchina del Trapasso", ci si trovi proiettati in visioni di dementi scornate al cardiopalma tra graditi ospiti di strutture per l'igiene mentale, mentre dalla televisione (opportunamente posizionata nell'angolo alto della hall comune) provengono i suoni di "Sabato al Circo" con quella panterona di colore di Ainette a presentare l'ultimo grido in fatto di acrobazie più o meno condite da fuoco e tigri. Il tutto mentre lo sfaticatissimo custode, chiuso dentro la sua stanzetta a prova di roid-rage, si spara Sadist, The Famili, Faith No More di "Angel Dust" e "King for a Day" e Pestilence in cuffia.

Menzione d'onore alla coesione degli strumenti, ancor di più se si pensa che raramente ci troveremo di fronte ad un incedere simmetrico e simultaneo dei vari suoni: qui c'è tutto il tempo per apprezzare ogni singola folle svisata chitarristica, ogni singolo inserto di basso distorto, ogni singolo vezzo jazzarolo del bravissimo batterista, a suo agio in raffiche di blast e sincopi di doppia cassa alla Mnemic così come in passaggi dalla sfiziosa dinamica delle pelli. Liofilizzare il disco e pretendere di averlo capito in uno, due o tre ascolti è puro vanesio e sboronaggine: MINIMO qui avrete bisogno di sei ascolti, uno per strumento più uno finale di comprensione generale, manco stessimo parlando dei risvolti di trama più sadicamente intricati di LOST.

Ma mi spingo a dire che fin qui, probabilmente altre band potrebbero arrivarci, tramite paziente lavoro di incastro della musica scaturente dai propri elementi. La marcia in più degli Infernal è rendere il tutto... mi viene il termine "fruibile" ma fa ridere, parlando di un concentrato di sinapsi rimbalzanti a destra e manca come risulta essere "Nervous System Failure". Allora lasciamo da parte "fruibile" e parliamo invece di "entusiasmante e coinvolgente", due termini che solitamente mi viene più facile associare a musica "dritta" come i miei adorati Fear Factory e Slayer, piuttosto che ad una band che, con un disco come "NSF", ribadisce la propria posizione dominante nella catena alimentare del metal italiota e setta nuovi standard qualitativi per chiunque decida di avventurarsi in impervi terreni trasversali tra generi altrimenti standardizzati. Bravi Infernal.

Track by Track
  1. User Advisory 70
  2. Post Split Anathemas 85
  3. Forbidden Apples 80
  4. Brain Pop-Ups 80
  5. They Dance In Circles 90
  6. The Heater, The Wall, The Hitter 80
  7. The Next Is Mine 90
  8. Back To Monkey 85
  9. La Macchina Del Trapasso 90
  10. Pathological Acts At 37 Degrees 75
  11. Drive-Gig Drive-Gig 75
  12. Wizard Touch Pt.3 75
  13. Nervous System Failure 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
84

 

Recensione di HatewerK pubblicata il --. Articolo letto 2882 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.