It'salie «Lilith» [2020]

It'salie «Lilith» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
29.07.2020

 

Visualizzazioni:
1370

 

Band:
It'salie
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di It'salie

 

Titolo:
Lilith

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giorgia Colleluori – Vocals Raffaelo Indri – Guitars Camillo Colleluori – Drums
Simon Dredo – Bass
Guest Appearances:
Jorn Viggo Lofstad (Pagan’s Mind, Jorn)
Alex Beyrodt (Primal Fear, Voodoo Circle)
Mat Sinner (Primal Fear, Sinner)

 

Genere:
Rock

 

Durata:
46' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.09.2020

 

Etichetta:
Rock Of Angels Records
[MetalWave] Invia una email a Rock Of Angels Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Rock Of Angels Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Rock Of Angels Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Rock Of Angels Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

It’sALIE, un progetto nuovo che arriva dritto da Venezia, ma che vede già la collaborazione di nomi importanti all’interno delle line up. L’esperienza importante dei vari componenti è sicuramente un vantaggio non solo per il cd, ma anche per quando potremo finalmente tornare a vedere band suonare dal vivo. Tra i nomi di spicco infatti abbiamo Giorgia Colleluori, ma anche Raffaele Indri, ma giusto per citarne due.
Insomma, le premesse sono più che valide, ma aggiungiamo anche la presenza di alcuni ospiti degni di nota come Mat Sinner e le aspettative salgono alle stelle, direi.
Bando alle ciance, prepariamoci a quarantasei minuti di rock nudo e crudo che non può che farci bene per ritrovare un pò di sano ottimismo.
Silver apre le danze con un sound ammiccante, il cantato è liberatorio e a tratti rabbioso, ben calibrato soprattutto nel ritornello, ottimo!
Fire ricalca il percorso tracciato dalla song precedente con un mood accattivante ed energico, forse perde un pò d’impatto, cosa che, sono certa, dal vivo non accade.
Lost si diversifica grazie a una maggiore leggerezza melodica nella quale le chitarre accompagnano egregiamente la voce in un connubio vincente, interessante l’apertura presente nella seconda metà del pezzo.
Ghost è una traccia ritmata, senza infamia scorre veloce e piacevole, verrebbe voglia di riascoltarla, ma dobbiamo proseguire; Hurt si caratterizza per la fusione di due voci (maschile e femminile), in determinati momenti, e il risultato è di impatto notevole, anche qui sono certa che dal vivo avremo un risultato ancora più entusiasmante.
Eyes ha tutto il sapore di una bella ballad, giusto un pochino più ritmata, ma sicuramente intensa e appassionante.
1111 è un breve stacco, oserei dire, corale; Wind e Devils posseggono una bella linea melodica che non disturba la grinta che emerge dalla voce di Giorgia, anzi, la completa e rende il tutto equilibrato.
Eccoci a Lilith, brano che da il nome all’intera opera: sicuramente è uno dei più complessi a livello tecnico, ci sono dei cambi di tempo dosati sapientemente, il ritornello è sensuale e, allo stesso tempo, accattivante.
Torniamo a un sound più graffiante e “sanguigno” attraverso Barracuda, qui si respira un rock più grezzo forse old school, ma che mette decisamente in mostra tutte le capacità della brava cantante che riesce a imprimere la sua personalità in ogni acuto o grido senza cadere nel ridicolo o nell’esagerazione.
Whisper è la conclusione perfetta, ha un tono vagamente e lontanamente malinconico seppure non pecchi nel suo essere rockeggiante.
Cosa dire di Lilith? Sicuramente è un disco intenso, definirlo rock è un pò semplicistico. In realtà, è un qualcosa di viscerale, di crudo e vagamente diabolico (in senso buono).
Sicuramente uno degli aspetti vincenti è legato alla notevole voce di Giorgia, la quale adotta un stile difficile da interpretare e lo fa con una facilità invidiabile. Le sue capacità vocali la rendono versatile e quindi adatta a qualsiasi cambiamento di tempo o di melodia si possa attuare.
Non da meno il resto della band che, nonostante la presenza di Guest importanti, non si lascia intimorire e ogni musicista esprime al meglio la sua arte risultando non solo convincenti, ma anche di talento e con competenze non da poco.
Insomma, Lilith è un lavoro solo superficialmente grezzo, che ti spompa dopo averlo ascoltato, ma che ti da una carica pazzesca. Se vi piace il rock, quello duro, quello ammiccante ai suoni di quaranta o più anni fa, ecco, questo è l’album che stavate aspettando. Da avere.

Track by Track
  1. Silver 80
  2. Fire 75
  3. Lost 80
  4. Ghost 80
  5. Hurt 80
  6. Eyes 80
  7. 1111 S.V.
  8. Wind 80
  9. Devils 80
  10. Lilith 80
  11. Barracuda 80
  12. Whisper 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
79

 

Recensione di reira pubblicata il 29.07.2020. Articolo letto 1370 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.