Jacula «Pre Viam» [2011]
Jacula
Titolo:
Pre Viam
Nazione:
Italia
Formazione:
Antonio Bertoncetti :: Vocal, Guitar, Bass
Rexanthony :: Piano, Synth
Florian Gorman :: Drum
Katia Stazio :: Vocal
Blacklady :: Vocal
Genere:
Durata:
47' 0"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Un echo prolungato per circa quaranta anni nei meandri del panorama musicale italiano ed ecco che il progetto “Jacula” torna in vita rinvigorito, intatto nella sua forma Progressive e Gothic ma adattato ai suoni odierni. “Pre Viam” che sta ad indicare l’anagramma di “Vampiro”, rende subito l’idea di fondo di questo Concept Album che fa perno su due storie in grande contrapposizione tra di loro, dove la prima si riferisce alla Regina Nera che tenta di essere ancora amata, l’altra è la terrificante storia di Sandra B., una ragazza impossessata da forze oscure. Antonio Bartoccetti, in arte “Antonius Rex”, voce, chitarra, basso e anima di questa band che con l’aggiunta del figlio Rexanthony alle tastiere e del batterista Florian Gorman trova un sound pulito, un tortuoso intreccio di atmosfere gotich e ambient rock, un horror movie che incontra la polvere di stelle e trasporta la mente su un’astronave space rock dove è possibile provare la tristezza, la rabbia, la paura ma nel contempo essere investiti dall’occulto, stravolti da passaggi metafisici. “Jacula is back” apre con un enigmatico piano classico a tinte gotiche, poi un’esplosione di suoni, assoli di sinth vecchio stampo che si contrappongono alla chitarra di Bartoccetti, forse troppo vintage nel suono per il contesto creato pur sempre irresistibile, la calda voce sussurrata della Satio si sposa ad Hoc al personaggio oscuro della Regina che torna nel mondo sotto nuove fattezze. “Pre viam” è il manifesto musicale degli Jacula, trame del passato rispolverate per un pezzo che sta tra “Profondo Rosso” e “Il Fantasma dell’opera”, un po’ stucchevole per chi non avesse l’orecchio ben allenato a tali clichè, notevole il violoncello nel finale. “Blacklady Kiss” presenta la voce narrativa di Bartoccetti, una track stampo new-age che non convince nel suo complesso. “Deviens Folle” è un trip space e incanta per l’organo in veste classica. Da qui la storia ha risvolti più cupi, “Rain” e “Godwitch” hanno un sapore esoterico, cori di monaci e pathos che fanno da anti-camera per l’inquietante track di chiusura “Possection”, la quale riporta le urla registrate di un rituale di esorcismo realmente accaduto. Insomma, un piacevole ritorno sulla scena Progressive italiana con un lavoro che inquieta ed affascina nello stesso tempo, riportando in voga tematiche come paranormale ed horror in forma musicale che non lascerà per niente la vecchia guarda estimatrice del genere e che ha le potenzialità di fornirsi di nuovi sostenitori.
Track by Track
- Jacula Is Back 80
- Pre Viam 75
- Blacklady Kiss 70
- Deviens Folle 85
- In Rain 80
- Godwitch 75
- Possaction 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 75
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
79Recensione di digprog pubblicata il --. Articolo letto 1685 volte.
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