Juggernaut «Trama!» [2014]

Juggernaut «Trama!» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
22.06.2015

 

Visualizzazioni:
2212

 

Band:
Juggernaut
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Titolo:
Trama!

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
-Andrea Carletti :: Guitar;
- Roberto Cippitelli :: Bass, Glockenspiel, Synth, Vibraslap;
- Matteo D'Amicis :: Drums, Shaker, Agogo, Tampourine, Wooden Guiro, Senasel, Samba Whistle, Marranzanu;
- Luigi Farina :: Guitar, Classical and acustic Guitar, Synth;

 

Genere:
Cinematic Sludge / Instrumental Post Hardcore

 

Durata:
43' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Subsound Records
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Distribuzione:
Goodfellas
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Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
Narcotica
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Recensione

Il bello di fare le recensioni è sempre quello di aspettarti l’inaspettato in ogni tipo di lavoro che ricevi; esprimi le tue impressioni e punti di vista su lavori eseguiti da gente che nella maggior parte dei casi non vedrai mai e quindi direttamente non potrà mandarti a quel paese per le parole che hai utilizzato per esprimere un parere sul frutto di quel lavoro durato tantissime ore e costato spesso molti soldi tra registrazione, mixaggio, copertina ed incisione; parimenti, difficilmente si ha la possibilità di incontrare quell’artista per stringergli la mano e complimentarsi con lui e la sua band per l’esimio lavoro eseguito. Ed è proprio in quest’ultimo aspetto che un po’ mi spiace nel caso di questi maestosi romani chiamati Juggernaut che difficilmente incontrerò; ma non importa, l’importante al di là delle formalità, sono le emozioni che trasmettono con questo fantastico, secondo lavoro, intitolato “Trama”. Un concentrato strumentale a sette piste pregno di progressive, cinematic sludge, post hardcore e chi più ne abbia più ne metta, realizzato in maniera superlativa. I suoni, per la maggiore, si presentano nitidi e acustici ma anche densi e corposi il giusto, dai tratti distorti ma spesso ipnotici che lasciano un’incredibile sensazione di fluidità e di follia creativa nell’ascolto. Le atmosfere sono quasi immaginarie, sono in grado di catapultarci, chiudendo gli occhi, addirittura in scenari di film passati pregni di colori, luci, persone vestite elegantemente, feste, morte, balli, potere, scene di amore e odio, ma nello stesso tempo anche di vecchi movie in bianco e nero di oltre un secolo fa; è una sensazione soggettivamente personale ma percettibile, credo, da chiunque abbia della fantasia e nello stesso tempo l’occasione di ascoltare questo lavoro. Le tematiche trattate nel lavoro fanno riferimento, comunque, a partire dall’intro, ad una storia vissuta in più tappe da un giornalista invitato nel palazzo sito in “Via del Serpente 13, ore 20” alla presenza di gente che tranquillamente parla, fuma, beve, mangia; “Pietra grezza” il contesto in cui avvengono le presentazioni, dove il protagonista entra in contatto con persone potenti e di spessore rappresentate musicalmente da sonorità acustiche e ritmiche incisive dai tratti estremamente coinvolgenti e di seguito accese dalla potenza dei distorti onnipotenti; “Ballo Excelsior” sembra che tutti i presenti siano collegati l’uno all’altro per le più diverse ragioni, la discrezione fa da sovrana e seduce, ma i suoni, su una ritmica introduttiva quasi in base samba, vengono di li a poco divelti dall’incredibile e potente sonorità espressa in un significativo progressive. “Egregoro” rappresenta tutto un insieme di pensieri che avvolgono il protagonista e tendono a raggiungere quell’ obiettivo e quella convinzione che a poco a poco prende sempre più forma e ciò viene maggiormente amplificato dalle sonorità alternate, quasi lievi, ma nello stesso tempo anche irruenti, inquietanti e fantasiose; il successivo “Crapula” proposto in un prog incredibilmente travolgente ma dai tratti quasi tristi e malinconici, manifesta la sottomissione, quasi volontaria, del protagonista alle richieste rivoltegli; con “V.I.T.R.I.O.L.”, dalle sonorità che generano una sorta di pathos melodrammatico, grazie all’ottimo lavoro delle due chitarre e del basso, dalle sonorità quasi criptiche, si assiste ad una sorta di abbattimento del protagonista, la caduta del proprio io e l’incapacità di opporre resistenza; “Tenet” con una sonorità lieve del synth poi sedotta da un effetto tipo sax, che conduce ad un risveglio del protagonista e quindi la definitiva presa di cognizione circa l’impossibilità di rimediare a quanto fatto, prevale un senso di angoscia e rimorso. Il lavoro è ottimamente eseguito e calibrato nei suoni, nella musicalità in generale, impossibile l’esistenza di momenti di stasi o situazioni noiose, è veramente coinvolgente.

Track by Track
  1. Via del Serpente 13 ore 20 75
  2. Pietra Grezza 85
  3. Ballo Excelsior 80
  4. Egregoro 85
  5. Crapula 85
  6. V.I.T.R.I.O.L. 85
  7. Tenet 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
85

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 22.06.2015. Articolo letto 2212 volte.

 

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