Jumping Shoes «Limbo Like a Bubble» [2008]
Jumping Shoes
Titolo:
Limbo Like a Bubble
Nazione:
Italia
Formazione:
Billal Amir - Voce
Tabarrini Carlo - Chitarra
Radicchi Marco - Chitarra
Contadini Marco - Basso
Bartolucci Sergio ZAKKE - Batteria
Genere:
Durata:
57' 36"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
A volte mi chiedo come fanno certi recensori e certi critici quando hanno di fronte un’opera indubbiamente bella. Parlo di tutto ciò che è arte: musica, teatro, cinema, pittura, scultura, architettura… Ci sono delle cose che prendono talmente tanto che rimane difficilissimo avere quel distacco necessario per dare un giudizio obiettivo. Come quando si vedono dei concerti mostruosi e alla fine c’è sempre qualcuno che dice: sì però il batterista ha toppato due battute sul chorus, ma dico io come fanno? Riescono veramente ad isolarsi da quella sorta di sindrome di Stendhal che coinvolge mente e corpo o sono talmente biechi da non capire l’arte?
Perché questo disco è davvero difficile da giudicare senza lasciarsi trascinare dai pezzi che arrivano uno dietro l’altro, sempre nuovi e sempre maledettamente coinvolgenti.
Non si può non pensare a Ozzy mentre si ascoltano i Jumping Shoes, sia per la voce di Amir che per la chitarra incredibilmente vicina a quella di Zakk e, in un certo senso tutto ciò rende ancora più originale l’opera del gruppo ternano perché mai mi è capitato di udire una voce così particolare, soprattutto nell’underground italiano.
Detto questo rimane difficile fare un’analisi track by track di Limbo Like A Bubble, è preferibile parlare in generale, e prendere a caso tanto e solo per rendere un’idea della magnificenza.
Potrei parlare di Another Flower in the Blood o di She Said Something che inizia con un flauto che poggia su uno splendido arpeggio di basso. Una ballad struggente.
Acid Life, molto più immediata ma non per questo scialba. Liza Look Around You e Loveman.
Il capolavoro Mary Pain e la conclusiva Stand Up Boy. E l’intro e l’outro dati all’apertura e alla chiusura di una porta come a indicare la magia che c’è dentro una stanza del mondo…
Un lavoro stupendo: nella produzione, nella voce, come detto prima, nelle chitarre e nella parte ritmica, soprattutto nell’eccezionale basso di Marco.
Eccellente.
Track by Track
- We are Going Down 90
- Take me out Radio 90
- Don’t Want to Die, I Am a Man 95
- Doctor 95
- Another Flower in the Blood 100
- Eleven o’clock tic toc tic toc 95
- She Said Something 100
- Limbo Like a Bubble 90
- Acid Life 95
- Liza Look Around You 95
- Loveman 100
- Mary Pain 100
- Stand Up Boy 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 95
- Tecnica: 100
Giudizio Finale
94Recensione di Barbaro pubblicata il --. Articolo letto 1460 volte.
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