June 1974 «Rebus» [2021]
Recensione
Nuovo full length per June 1974, chiamato “Rebus” e che condensa quasi 40 minuti di musica in 12 brani definiti alternative rock blues, e che in realtà, purtroppo, costituisce nuovamente un insieme di brani abbozzati, anche non male, ma molto embrionali. A dire la verità, c’è un miglioramento nella musica di June 1974: avendo recensito alcuni suoi dischi in passato, siamo passati da una serie di suoni messi là senza cognizione di causa, ad abbozzi di canzoni più o meno funzionanti, ma pur sempre solo degli abbozzi di canzoni.
L’inizio di “Rebus” infatti non propone niente di diverso sulla situazione: i primi 3-4 brani sono infatti dei brani con accordi più o meno simili e che costituiscono l’inizio di brani, che però restano così, semmai con un assolo o poche modifiche non sostanziali, che poco cambiano. Dal quinto brano, tuttavia, si cominciano a vedere qua e là diverse idee, come una specie di assolo alla fine di “Dead or alive”, o perfino un bel riff rock in “The rebel king”, così come nella conclusiva “Fede”. Il discorso è che per quanto certe cose suonano bene, la sostanza dei brani si alterna tra abbozzi di brani lasciati così e incompleti, e altri brani che invece sono un idea inizio di un brano rock, che però si ripete soltanto, e ti aspetti che cominci il cantato, ma il cantato non comincia mai, rimanendo, per l’appunto, solo l’inizio di un brano.
Questo è “Rebus”: un connubio di idee, spunti, inizi di brani a volte buoni e altri praticamente solo stilizzati, che pur manifestando un maggior ordine nella musica di June 1974, comunque sono ciò che sono: idee di brani, frutto di un’ispirazione momentanea, ma che comunque non vanno oltre a questo. Il giudizio finale tiene conto di questo: è una sufficienza d’incoraggiamento, che premia una musica finalmente orientata nella giusta direzione, ma è anche una proposta musicale alquanto stilizzata e francamente comune, visto che tante bands rock sanno fare brani che non siano solo dei temi abbozzati o fatti bene ma incompleti. Perché preferire l’ascolto di brani abbozzati come questi rispetto a brani veri e propri?
Track by Track
- Passion and Patience feat. Richard Fortus (Guns N' Roses) 60
- Labyrinth 60
- Circus 60
- Ideals 60
- Dead or alive 65
- The old american west 55
- Rebus 60
- Waving the pirate flag 55
- Every sense of me 55
- Random hearts 60
- The rebel king 65
- Fede 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 55
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
60Recensione di Snarl pubblicata il 03.10.2022. Articolo letto 742 volte.
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