Lamori «To Die Once Again» [2016]

Lamori «To Die Once Again» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
14.06.2016

 

Visualizzazioni:
1992

 

Band:
Lamori
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Titolo:
To Die Once Again

 

Nazione:
Isole Aland

 

Formazione:
Matias :: Vocals
Pellas :: Guitar
Mikael :: Bass
Jens :: Keys
Sanchez :: Drums

 

Genere:
Melodic / Goth / Rock / Metal

 

Durata:
47' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2016

 

Etichetta:
WormHoleDeath
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ben vengano gli album come “To die once again”, il secondo album dei Lamori, band dalle isole Aland (quasi Finlandia, diciamo) che sin dalla propria biografia ammette le influenze di HIM e 69 Eyes tra gli altri, per 9 brani più intro, outro e intermezzo di puro e semplice Gothic Rock.
Se ora state pensando “uffa, dei wannabe improbabili degli Him”, la risposta è: poveri polli. Perché “To die once again” è tanto gradevole e facile da ascoltare quanto profondo e intenso, con il songwriting che eccelle specialmente in canzoni come “Lost in Love” o “The beauty of a wilted rose”, dove ci si rifà in parte ai Sisters of Mercy, anche se non mancano gli episodi più spigolosi e duri, come “Until death (do us apart)” o “Wicked little things”, dove la voce che nei brani passati diventa pulita e orecchiabile diventa bassa e roca alla Sentenced, rendendo i Lamori una band dalla personalità musicale delineata, non troppo debitrice a un gruppo o l’altro, ma che piuttosto prende gli elementi di queste bands e li mescola a proprio piacimento, con un mix che rare volte sbaglia, e quelle poche è dove i Lamori vanno un po’ in crisi d’identità e finiscono per esagerare con un genere, come ad esempio la troppo metal “Palace of pleasure”, oppure “To die once again”, sicuramente un brano easy listening fatto per essere orecchiabile, ma che mi suona un po’ lagnosetto. Fortunatamente questi sono peccati marginali, e anche se ci sono, non inficiano più di tanto la riuscita dell’album per via di indiscussi brani dal gran valore, di cui forse “Chapter IV” e “Follow the ghost” sono gli episodi migliori.
Insomma: se per voi (come per me) il gothic rock non è solo gli Him e fan – minchia inclusi, ma un genere musicale ben preciso e da ascoltare, non cercate oltre: i Lamori sono il vostro ascolto del mese.

Track by Track
  1. T.D.O.A. Prelude - Intro S.V.
  2. Until death (do us apart) 80
  3. Lost in Love 80
  4. Chapter IV 85
  5. To die once again 70
  6. Follow the ghost 85
  7. Drown me 70
  8. The beauty of a wilted rose 85
  9. Intermezzo S.V.
  10. Wicked little things 85
  11. Palace of pleasure 70
  12. T.D.O.A. Postlude - Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Snarl pubblicata il 14.06.2016. Articolo letto 1992 volte.

 

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