Lilium «Black, Dear » [2012]

Lilium «Black, Dear» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1260

 

Band:
Lilium
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Titolo:
Black, Dear

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Filippo :: Vocals
Daniele : Guitars
Mchele :: Bass
Diego :: Synth

 

Genere:

 

Durata:
38' 37"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I genovesi Lilium li avevamo già incontrati tre anni or sono e più precisamente con il debut “Others”, disco verso il quale provai vibrazioni positive e che considerai molto migliore di altrettante uscite di quel periodo.
Ora si fa il bis con questo “Black, Dear”, album sicuramente più maturo, più ragionato e derivato da un lavoro non indifferente. Ascoltando il platter mi sono venuti in mente a più riprese gli Isis, i Mastodon, i Cult Of Luna, i The Ocean e onde sonore affini al Post-Metal, Post-Hardcore oltre che Atmospheric Sludge più tendente alla melodia. In effetti le cose stanno pressappoco così: questi poco meno di 40 minuti di disco si srotolano traccia dopo traccia nel più naturale dei modi lasciandoci entrare in mondi suggestivi dalle ambientazioni quasi commemorative se vogliamo.
Non è proprio semplice identificare un potenziale genere di appartenenza per dei brani costruiti in questo modo, considerando che la sterzata colossale dopo “Others” non è certo cosa da poco. Lì c’era un Alternative Metal ora una sorta di Sludge Metal con contaminazioni Melodic Death/Doom, Post-Metal e materiale da trattare coi guanti se si vuole risultare precisi nella descrizione.
La pecca principale di “Black, Dear” è una troppo fioca personalità che viene fuori rispetto alla formidabile tecnica e capacità nel saper inventare brani dalle melodie anche piuttosto interessanti; sono sì brani costruiti decentemente, prodotti in modo splendido, dalla scelta di suoni che ritengo eccellente e dalle voci su cui non ho nulla da dire ma lasciano troppo poco rispetto a ciò che potrebbero veramente donarci, che non è poco!
Tuttavia mi riferisco un po’ al lavoro in generale in quanto almeno due o tre episodi di “Black, Dear” sono davvero degni di nota, come la splendida “Entropia” e la più ragionata “Oak Tree” oltre che la unplugged “Caris” che va a chiudere il tutto. Consiglio anche l’opener “Solitude”, doomy e pesante quanto basta per farci capire fin dall’inizio cosa vuole comunicarci la band.
L’album in questione non è assolutamente un buco nell’acqua, anzi tutt’altro, ci testimonia una band che vale molto ma che andrebbe anche spronata a fare di meglio perché la potenzialità sono davvero tante e forti e sarebbe un peccato non trovarsi in futuro un masterpiece targato “Lilium”. Per ora ok così ma qui a Metalwave siamo loschi figuri viziati.

Track by Track
  1. Solitude 75
  2. Hail Stone 70
  3. XIV 65
  4. Idle Idol 65
  5. Entropia 85
  6. Paria 70
  7. Oak Tree 80
  8. Caris 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
71

 

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