Loch Vostok «Reveal No Secrets» [2009]

Loch Vostok «Reveal No Secrets» | MetalWave.it Recensioni Autore:
NeOz »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1528

 

Band:
Loch Vostok
[MetalWave] Invia una email a Loch Vostok [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Loch Vostok [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Loch Vostok [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Loch Vostok [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Loch Vostok [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Loch Vostok [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Loch Vostok [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Loch Vostok

 

Titolo:
Reveal No Secrets

 

Nazione:
Svezia

 

Formazione:
Teddy Möller - Vocals/guitar
Niklas Kupper - Guitars
Tomas "tym" Jonsson - Bass
Fredrik Klingwall - Keyboards
Alvaro Svanerö - Drums

 

Genere:

 

Durata:
51' 57"

 

Formato:
Promo CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Terzo giro di boa per i Lock Vostock che con classe, prepotenza e una sana e massiccia dose di rabbia ci propongono 9 tracce di violento e tecnico swedish melodic death/progressive metal. L'album dal titolo“Reveal No Secrets”, è infatti molto incentrato sui continui stacchi tra riff spaccaossa, melodie prettamente heavy e virtuosismi chitarristici. I nostri si rifanno molto sia come sound che come strutture e intrecci armonici ai più blasonati Pain Of Salvation per non parlare dei riferimenti ai Soilwork di Figure Number Five ed ai più recenti In Flames, molto, troppo presenti. Quello che ne esce è sicuramente buona musica dal forte impatto, il muro sonoro è enorme con chitarroni veramente ben suonati e molto presenti, un buon growl alternato a delle clean vocals che però a volte risultano quasi fastidiose, ma che pecca di personalità, in quanto, come detto precedentemente spesso sono troppi e troppo evidenti i richiami ai connazionali Pain Of Salvation. Mettendo un attimo da parte il fattore “originalità”, per quel che concerne la tecnica direi che si viaggia su ottimi livelli ed in gran parte grazie all'affiatato duo di axeman Möller-Kupper, veramente sopraffini in alcuni frangenti, il tutto coadiuvato da una buona sezione ritmica (troppo penalizzata dai bassi volumi e da un mixaggio non all'altezza) ed un buon lavoro alle tastiere. Tra i brani su tutti svettano a mio avviso l'opener “Loss Of Liberty”, “Energy Taboo” e “Thirty Years” e devo ammettere che durante l'ascolto dell'intero disco non ho trovato una canzone che non mi piacesse o che comunque non meritasse una piena sufficienza. Detto ciò, mi complimento di nuovo per la scelta dei suoni (batteria a parte), la tecnica e per i passaggi solistici ma per poter uscire dalla massa è necessario che i Loch Vostok lavorino e si impegnino ulteriormente al fine di “creare” (parolone di questi tempi) un proprio stile che li differenzi da altre centinaia di gruppi. Si lo so, è qualcosa che si dice spesso, ma mai come in questo caso è necessaria una forte personalità.
Lavoro al di sopra della sufficienza, per amanti del genere.

Track by Track
  1. Loss Of Liberty 80
  2. Energy Taboo 70
  3. Dig Deeper 70
  4. Uncompassion 70
  5. Thirty Years 80
  6. Raiders Of The Lost Heart 70
  7. Blindfolds Off 65
  8. What Once Was 65
  9. Breakthru 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
71

 

Recensione di NeOz pubblicata il --. Articolo letto 1528 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.