Mad Agony «Chernobitch» [2013]
Mad Agony
Titolo:
Chernobitch
Nazione:
Italia
Formazione:
Samael von Martin :: Guitars
Max Zanetti :: Vocals
Demian de Saba :: Drums
Andrea Babetto :: Guitars
Mega Die :: Bass
Genere:
Heavy Metal
Durata:
47' 22"
Formato:
CD
19.10.2013
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Mad Agony sono una band Heavy Metal, di cui 3/5 della formazione consiste nei componenti dei Death Dies e degli Evol, note bands Black Metal italiane; questi defenders hanno pubblicato un solo demo nel ’92, ma che dopo essersi riformati arrivano al primo cd, questo “Chernobitch”, uscito nel 2013, ma che solo ora ci arriva in redazione, e che condensa 9 tracce più intro per 47 minuti di heavy metal. E com’è il cd? In poche parole, presentabile, ma non è il meglio del metal classico italiano.
Partiamo dai lati positivi: “Chernobitch” ha i suoi bei momenti, come “Mad Agony”, la veloce e speed oriented “Tribute of Blood” dotata anche di un buon ritornello, o la classica ma riuscita “Back in town!”, molto a metà tra uno stile tra Iron Maiden e Grave Digger, o anche la buona ballad “Eclipse of a friend”, dal titolo eloquente. Ma il resto dei brani non mi ha quasi per niente colpito: anzitutto, sento chiaramente dei riffs Black Metal (nel vero senso della parola, non tipo Venom) nella terza, nella settima e in parte nella quarta canzone che stonano decisamente con la canzone, rendendole forzate e senza ritornelli convincenti, cosa che avviene anche nella title track, e non mi ha stupito una generica “Presence”, che trovo generica e nulla più. In altri casi, come dopo l’assolo della quarta canzone, è il cantante a non convincermi: non è che non sa cantare anzi, ma proprio in questa parte avrebbe potuto e dovuto ri-registrare la sua traccia, visto che non gli è uscita proprio benissimo.
Insomma: come ho detto prima, i Mad Agony hanno fatto un album presentabile ma non al top secondo me: alcune canzoni spaccano, ma si sentono anche influenze estranee, in studio i brani si potevano lavorare di più e (diciamoci la verità) c’è chi in Italia questo genere lo fa meglio, anche nell’underground. Aspettiamo la prossima release, sperando che le lacune possano essere colmate, ma per ora io consiglio questo cd più che altro agli sfegatati collezionisti del metal classico italiano.
Track by Track
- Intro (Industrial Waste) S.V.
- Chernobitch 55
- Subconscious fear 60
- The poetry of rage 60
- Eclipse of a friend 65
- Back in town! 75
- Boundaries of death 60
- Presence 60
- Tribute of blood 70
- Mad Agony 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 55
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
65Recensione di Snarl pubblicata il 13.06.2015. Articolo letto 2026 volte.
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